Salute

I due “intrusi” in casa Montante: un giardiniere ed un metronotte

Redazione

I due “intrusi” in casa Montante: un giardiniere ed un metronotte

Ven, 25/05/2018 - 20:56

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Sono un giardiniere e un metronotte le due persone, che senza alcuna autorizzazione, sarebbero state fatte entrare nell’abitazione di Serradifalco dove Antonello Montante era agli arresti domiciliari. E’ quanto ha accertato la Squadra Mobile di Caltanissetta dopo aver monitorato la villa dell’ex presidente di Sicindustria ieri condotto in carcere con l’accusa di avere violato le prescrizioni dei domiciliari e di avere agito per inquinare le prove.
In particolare, i poliziotti – come ricostruisce “l’ordinanza bis” del gip Maria Carmela Giannazzo che ha disposto l’aggravamento della misura cautelare – hanno notato la presenza di un sacco della spazzatura all’interno di un’auto in uso al giardiniere. Dentro e’ stato trovato uno scatolo bianco relativo ad un Ipad riconducibile a Montante dal numero Imei. Gli inquirenti ritengono che l’Ipad sia stato introdotto nell’abitazione dopo il 14 maggio, giorno dell’arresto dell’ex numero uno di Confindustria nell’abitazione di Milano. Il sacco e’ stato rinvenuto il 16 maggio, dopo che il giardiniere era entrato nella villa durante il pomeriggio trattenendosi solo quattro minuti. Elementi che proverebbero l’attivita’ di inquinamento delle prove, peraltro compiuta dal Montante gia’ in occasione del suo arresto: si era infatti barricato in casa per quasi due ore, non aprendo ai poliziotti e distruggendo documenti e circa ventiquattro pen drive. Aveva tentato anche di disfarsi di altra documentazione poi trovata e sequestrata. Alcune pen drive, dopo essere state messe in un sacchetto di plastica, erano state buttate dall’arrestato in un cortile adiacente al palazzo, ma anche queste erano state recuperate, al pari di uno zainetto, contenente altre pen drive e documenti, che aveva gettato nel balcone di un vicino. (AGI)