Salute

Mussomeli, Polito e Butticè lasciano la Cgil dopo quasi quarant’anni

Carmelo Barba

Mussomeli, Polito e Butticè lasciano la Cgil dopo quasi quarant’anni

Dom, 11/03/2018 - 07:11

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MUSSOMELI – Se è pur vero che anche i matrimoni più duraturi possono andare in pezzi, è altrettanto innegabile che è destinato a lasciare il segno nel panorama sindacale del Vallone, e non solo, il divorzio consumatosi in questi giorni all’interno della Cgil da parte di Lillo Polito e Giuseppe Butticè che, alle prossime consultazioni sindacali per l’elezione delle RSU, saranno candidati con la Uil.
Un divorzio che, nel caso di Lillo Polito, arriva dopo ben 38 anni di iscrizione nella Cgil (qualcuno di meno per Butticè), battagliero sindacalista che ha sempre affrontato de visu i non pochi problemi che travagliano la sanità nel Vallone. E invero ai più sembrava quasi uno scherzo da prossimo primo aprile il fatto che, quando ormai mancano pochi anni a Polito per andare in pensione e dopo quasi quattro decenni di militanza, si sia consumato uno strappo ormai irriducibile nonostante, e fino all’ultimo si sia tentato di ritrovare unità di intenti anche con una riunione alla quale ha preso parte una rappresentanza ristretta di iscritti (quelli di Mussomeli rappresentano circa il 50% degli iscritti provinciali nella Cgil). Così evidentemente non è stato e quando la decisione di lasciare la Cgil è maturata definitivamente, Polito e Butticè si sono guardati attorno, trovando agevolmente casa nella Uil dove confidano di portare non pochi nuovi iscritti, stante la storia sindacale che sia Lillo Polito che Giuseppe Butticè hanno scritto con fatti incontestabili a difesa dell’ospedale di Mussomeli. Fu infatti proprio Polito che nel gennaio del 2014, quando già si annunciava la chiusura del Punto nascita (che poi sarebbe avvenuta definitivamente a dicembre 2015, trascinandosi dietro la Ostetricia e ginecologia e la Pediatria), a conclusione di un’animata e partecipata seduta consiliare, propose di occupare l’Aula “Francesca Sorce”. Occupazione che si protrasse per un intero mese di seguito. A quella plateale protesta seguirono anche una partecipatissima messa in ospedale, manifestazioni di piazza, cortei, appelli, prese di posizione. Coi sindacalisti della Cgil sempre in prima fila, ma come già detto, anche i matrimoni più duraturi, a volte, falliscono.(R.M.)

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