Salute

Mussomeli, giovane morso da cane ancora ricoverato

Carmelo Barba

Mussomeli, giovane morso da cane ancora ricoverato

Mer, 10/01/2018 - 07:55

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MUSSOMELI  – Era ancora ricoverato nell’Unità  operativa di Ortopedia ieri Jose Lanzalaco, il 36enne che giovedì mattina è stato aggredito da un branco di randagi, in particolare da un grosso pezzato bianco e nero, che gli ha provocato profonde lacerazioni ai muscoli e ai tendini del polpaccio destro. Sorridente seppure ancora sofferente, dal suo letto d’ospedale, Jose Lanzalaco ci ha detto: “Devo ringraziare il personale tutto, dai medici agli infermieri e tutti gli altri, per il trattamento ricevuto in questi giorni. Avevo delle ferite profondissime, ci entravano le dita per intero, e loro hanno fatto un lavoro eccezionale. Adesso sto meglio, ogni tanto ho ancora delle fitte, ma posso dire davvero di averla scampata bene”. L’uomo nel ricordare quei momenti concitati, aggiunge che in questi giorni di degenza in ospedale non ha ricevuto nessuna visita istituzionale né da parte delle autorità preposte, per raccogliere la sua testimonianza. “E’ venuto soltanto un carabiniere, molto gentile, che mi ha chiesto se volevo presentare denuncia. Ho detto che ci avrei pensato dopo le mie dimissioni dall’ospedale, al momento mi interessa guarire. Devo però aggiungere che ho mandato a dire al Comune che qua sotto, ogni notte è davvero una cagnara. Si radunano tanti randagi vicino ai cassonetti dell’immondizia, è successo anche ieri notte, tant’è che avrei voluto fare un video, ma poi ho rinunciato per colpa del vento. Randagi che latrano e a volte attaccano pure le persone come è successo a me. Ho sentito anche un uomo che gridava ieri notte, verso le 23.30. Credo si tratti di qualcuno che stava portando fuori il suo cane a fare i bisognini ed entrambi hanno rischiato di essere attaccati. Insomma di randagi ce sono e davvero troppi, e bisogna trovare il sistema giusto per debellare questo pericolo”. Come è noto spetta al Comune, per legge, provvedere il tal senso. Il Comune, perseguendo una propria linea di risparmio, ha affidato cattura e custodia dei randagi a una ditta di Crotone, in attesa di una convenzione da firmare con l’Asp per la cattura e sterilizzazione degli altri randagi presenti nel territorio.

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