CALTANISSETTA – La giunta comunale di Palazzo del Carmine ha finalmente approvato il bilancio di previsione 2016, con notevole ritardo rispetto ai tempi prestabiliti, che prevedevano l’adozione dello strumento finanziario alla fine delle scorso mese di aprile. Ritardi, comunque, imputabili ai mancati e incerti trasferimenti da parte della Regione e dello Stato. Cominciamo con il dire che con il prossimo anno finanziario il comune potrà registrare una riduzione del dieci per cento dei trasferimenti regionali, con la conseguente contrazione di taluni servizi. La previsione delle entrare è di oltre cento milioni di euro e, come previsto dalla legge di stabilità, anche le uscite prevedono lo stesso importo. Con la riduzione operata dalla regione che si aggiunge ai precedenti tagli diventa sempre più difficile contare su di una programmazione relativamente alla attuazione del principio del buon andamento della macchina amministrativa. Anche se in ritardo in questa occasione l’amministrazione ha cercato di rendere concreto il principio della democrazia partecipativa, chiamando a raccolta comitati di quartiere, parrocchie ed associazioni allo scopo di valutare l’operato dell’azione amministrativa ed indicare degli obiettivi da raggiungere. Critiche da parte di alcuni consiglieri comunali  sui ritardi nell’approvazione del bilancio non sono mancate. Adesso dopo il via libera da parte della giunta, lo strumento finanziario dovrà passare all’esame della competente commissione consiliare permanente e in ultimo all’approvazione del consiglio comunale. Tirano, comunque, un sospiro di sollievo i cittadini in attesa di contributi e le società e cooperative che hanno in gestione servizi per conto del comune; tutti in attesa di questo benedetto bilancio che rispecchia nella sostanza il documento unico di programmazione che contiene le linee guida, nel settore della realizzazione di nuove opere pubbliche, nella manutenzione dell’esistente, di interventi in favore del personale,(stabilizzazione di precari e nuove assunzioni), della scuola, sport e sanità. (di Salvatore Mingoia, fonte GdS)