SAN CATALDO. Evitare che il Bilancio di previsione possa essere approvato dal Consiglio comunale a ridosso della fine dell’esercizio medesimo e quindi alla fine dell’anno, con tutto quello che ciò ha comporta in termini di mancata programmazione delle risorse e di efficiente ed efficace di tutto il ciclo programmazione-gestione e relativo controllo. E’ quanto ha inteso fare la Giunta attraverso il provvedimento con il quale ha deciso di avviare il processo di elaborazione del Bilancio di Previsione per l’esercizio finanziario per l’anno 2016 e di tutti i suoi allegati, al fine di approvare il principale documento contabile dell’Ente entro il prossimo 31 Marzo. In questo senso, la Giunta ha demandato al segretario generale il compito di provvedere al coordinamento dei Dirigenti e dei Responsabili di Servizio interessati all’elaborazione dei documenti propedeutici ed allegati al Bilancio, nonché al Dirigente della 2^ Ripartizione il compito di porre in essere l’effettiva e concreta elaborazione sulla base della costante attività di concerto tra i Dirigenti medesimi e l’Amministrazione Comunale. C’è da dire che già lo scorso anno (per l’esercizio finanziario 2015), l’amministrazione guidata dal sindaco Giampiero Modaffari (nella foto) ha deciso di invertire la rotta su questo fronte per consentire di far approvare il Bilancio di Previsione per l’esercizio 2015 in tempi ragionevolmente stretti, non oltre il 31 marzo. L’Amministrazione Comunale, pertanto, “pur tenendo conto delle difficoltà che derivano ancora una volta dall’incertezza del quadro normativo di riferimento e dalla indisponibilità di dati certi in ordine alle risorse finanziarie dei futuri trasferimenti erariali (con una Regione che non ha tutt’ora nemmeno proceduto all’approvazione del proprio Bilancio ed agisce in esercizio provvisorio), ritiene necessario confermare la tempistica di approvazione del Bilancio di previsione, onde evitare l’assenza per lunghi periodi del fondamentale strumento di programmazione economico finanziaria e di autorizzazione della gestione, nonché l’indebito procrastinarsi dell’esercizio provvisorio, con le inevitabili ricadute gestionali che ciò comporta”.