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Silvia Duminuco (IIIB Liceo Scientifico A. Volta): “Alla riconquista del centro storico”

Redazione

Silvia Duminuco (IIIB Liceo Scientifico A. Volta): “Alla riconquista del centro storico”

Lun, 02/03/2015 - 15:40

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imageCALTANISSETTA – Perché a Caltanissetta i giovani non trascorrono più il loro tempo libero sulla “piazzuola in frotta”? Perché il centro storico non è più un punto di ritrovo, come invece accade nelle altre città? Esso è soltanto la parte più antica della città, o può essere anche di più?

Il centro storico per me è la copertina di un lungo diario, che, con il resto della città, racconta la vita di ogni singolo cittadino e narra l’evoluzione dei tempi. E’ una vecchia foto che ritrae i nisseni comodamente seduti che chiacchierano o passeggiano con gli amici, quegli stessi nisseni che adesso dal centro storico si sono trasferiti nei quartieri sempre più esterni alla città, facendo del centro una periferia; esso ora appare come una sorta di “museo”, anche se abbandonato, dove abitano in pochissimi. Infatti oggi nel nostro centro storico c’è solo qualche ufficio, qualche negozio, ultimi superstiti di una crisi che non vuole demordere. In molte città, i centri storici sono come delle maschere, dove i monumenti, gli edifici più importanti nascondono quelli fatiscenti. Guardando le case, anche quelle che un tempo erano le dimore nobiliari, oggi, ci sono solo i pezzi di intonaco che cadono: con quei pezzi svaniscono i ricordi di intere generazioni.

Oggi il centro storico non è più vivo…

Eleanor Roosevelt diceva che “il futuro appartiene a coloro che credono nella bellezza dei propri sogni”… Secondo me, solo quando impareremo ad ascoltare i nostri sogni, solo allora, riusciremo nuovamente a dar vita al centro storico…

Il mio sogno? Io sogno una città, dove si possa vivere tranquillamente, dove la sera non devo aver paura di camminare per il centro storico… Sogno di poter trascorrere il mio tempo libero con i miei coetanei, magari suonando, giocando, leggendo, perché no? Sogno di poter giocare con il mio cane in uno spazio recintato e curato, senza dovermi preoccupare dei cani randagi che invadono la città… Questo è il mio sogno, che, unito a quello di tutti i nisseni, sarà come un faro che ci mostrerà come agire per rianimare il centro storico…

Ma l’allontanamento dei giovani da centro storico scaturisce da motivazioni legate non allo spazio urbano, ma ai tempi, agli stili di vita che, in pochi decenni, hanno subito cambiamenti radicali. Un tempo, i ragazzi si ritrovavano per giocare, per discutere e necessitavano di spazi fisici per incontrarsi. Oggi, nell’era dell’Homo Technologicus, gli amici veri sono diventati “amici fantasma” e si spera di trovare l’amicizia in un click! Si preferiscono i “non luoghi”, come i centri commerciali dove si sta l’uno accanto all’altro, senza però instaurare veri rapporti, che ci costringerebbero a guardare in faccia i nostri coetanei. Dovremmo invece tentare di togliere un po’ di “polvere” dalle nostre scarpe, uscire dal mondo virtuale e imparare nuovamente a relazionarci e interagire con gli altri. Allora anche il centro storico cambierebbe improvvisamente volto e sarebbe il posto ideale per divertirsi, fare delle passeggiate a piedi, o anche in bicicletta, visto che, in una città piena di salite e discese come la nostra, il centro, per ironia della sorte, è pianeggiante e costituirebbe una buona pista ciclabile. Si potrebbero ancora visitare i vari monumenti che caratterizzano la nostra città; nelle serate d’estate allestire, come già è stato fatto, una bella discoteca all’aperto e allegre sagre dei tanti e deliziosi prodotti tipici locali; organizzare, come nella nostra ex “piccola Atene”, caffè letterari o anche semplici gruppi di lettura nei ristoranti tipici. Riprendere possesso del centro, organizzando attività di volontariato che abbiano come obiettivo il suo recupero: dalla pulizia alle attività ludiche per bambini. Si potrebbero fare tante cose, se si avesse solamente la voglia di uscire dal nostro guscio.

Secondo me, “amore” e “cura” sono le due parole su cui si dovrebbe basare la nostra coscienza civica, non solo per il centro storico: se una persona mostrasse l’interesse, la cura e soprattutto, l’amore, allora la città, si può trasformare nel “Paese dei Balocchi”, una città piena non solo di giocattoli, ma anche di persone felici, contente di vivere nella loro città..

Il centro storico di Caltanissetta è come un muro che rischia di crollare: se ci si impegna, se si riesce a capire che forma deve avere questo muro, allora è possibile che un giorno diventerà una fortezza che difenderà il nostro diario delle “rimembranze”, in modo tale che nessuno possa rubare a noi giovani non solo i nostri ricordi, ma anche i nostri spazi.

Silvia Duminuco (Prima classificata al Memorial Nuccia Grosso)

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