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Alessandro Pagano (NCD): “Modaffari faccia le sue scelte”

Redazione

Alessandro Pagano (NCD): “Modaffari faccia le sue scelte”

Lun, 15/09/2014 - 00:29

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pagano_alessandroSAN CATALDO – E così il primo atto amministrativo della giunta Modaffari è stato partorito. Sulla stampa del 7 Settembre abbiamo letto che il Sindaco Modaffari “ha cercato di evitare un incremento delle imposte e che […] le aliquote sono rimaste quelle dell’anno scorso”.

Il 1° anno di programmazione economico-finanziaria del neo sindaco di San Cataldo comincia dunque con un nulla di fatto, stante che il livello di tassazione di San Cataldo, certamente tra i più alti in Sicilia, è rimasto inalterato.

Certamente al Sindaco Modaffari va riconosciuto che la situazione che ha ereditato dalla giunta Raimondi- Partito Democratico – Rifondazione Comunista, è stata tra le più difficili, però, conoscendo l’esperienza del Sindaco maturata in 16 anni di politica attiva (sia da maggioranza, che da istituzione, che da opposizione) ci aspettavamo di più.

Senza voler polemizzare in alcuna maniera, ma in chiave costruttiva voglio ricordarea me stesso ma anche a lui che allora era in maggioranza, cosa successe nel Gennaio 1998.

Il Sindaco era Raimondo Torregrossa che ereditò dall’amministrazione Vullo-SinistraModerata-Sinistra Estrema (anche allora chi lo aveva preceduto aveva la stessa coloritura politica e le stesse tare ideologiche) una situazione difficilissima.

Anche allora i conti del Comune erano in “profondo rosso”, e in più c’era una profonda disorganizzazione che oggi invece non c’è più!. Torregrossa da subito iniziò il risanamento con tagli alla spesa inutile e agli sprechi. Realizzò entrate con servizi nuovi a cui seguirono la realizzazione delle opere pubbliche e delle nuoveinfrastrutture. Al contempo furono creati, e resi funzionali, i servizi sociali per sostenere le fasce deboli. Tutto questo mantenendo in ordine i conti e raggiungendo il pareggio di bilancio.

Oggi la Città vanta un infinito elenco di opere grandi e piccole che sono sotto gli occhi di tutti e pertanto è innegabile l’impegno per la loro realizzazione.

Poi nel 2007 venne Giuseppe Di Forti, che non ebbe timore dei tagli progressivi che nel frattempo Stato e Regione avevano fatto e che furono di svariati milioni di euro.

Egli affrontò un’altra stagione di tagli alla spesa. Chi non ricorda le batoste giuridiche ed economiche che San Cataldo (ma anche la città Caltanissetta amministrata da Campisi) inferse all’Ato Cl1, da sempre campione di sprechi e di vergognose clientele.

giampiero modaffari sindacoCiononostante furono completate le infrastrutture, progettate e realizzate nuove opere, affinata la macchina organizzativa comunale  e mantenuti i conti in ordine.

Anche lo sforamento del Patto di Stabilità che fu addebitato al centrodestra da qualche speculatore politico si dimostrò alla fine inesistente, come fu dimostrato datutti i ricorsi (dicasi tutti) vinti da tutti gli altri comuni siciliani  che versavano nellemedesime condizioni.

Ricordo ciò  perché la memoria di certi sancataldesi è corta: tutti i comuni che sforarono il Patto di Stabilità fecero ricorso, tranne San Cataldo che ebbe l’imperizia di non fare nulla (un mistero che l’allora Sindaco Raimondi non chiarì mai). Un mistero che oggi vede parecchie centinaia di migliaia di euro di buco.

Questo buon governo di centrodestra fu realizzato nei tre lustri 1997/2012 e la cosa interessante fu realizzato senza incremento di tassazione per i cittadini, anzi San Cataldo divenne tra i comuni con le aliquote più basse in Sicilia.

Una linea ferrea infranta per la prima volta dal Dr. Franco Raimondi che nel suo brevissimo mandato ebbe il tempo di portare  le aliquote di fiscalità locale al massimo, anche lui per affrontare i sempre presenti tagli dei trasferimenti regionali e statali ma anche per finanziare scelte programmatiche misteriose che non sono maivenute alla luce e di cui mai avremo i benefici perché rimaste incompiute.

Il risultato ahinoi lo si è visto!

Fu disperso buona parte del lavoro fatto nei tre lustri precedenti, confermando il detto che per costruire ci vuole una vita, per distruggere un minuto.

Ecco perché riconosciamo che il sindaco Modaffari eredita una situazione difficile ma  come ho spiegato, fu così anche per i Sindaci del Centrodestra. Ma allora loroseppero uscire dal “cul de sac”. E oggi?

Oggi per quanto giustificata ritengo che l’Amministrazione non sia partita con il piede giusto perché la maggiore tassazione odierna è certamente frutto delle cose sopra spiegate ma è bene aver chiaro che è anche la conseguenza delle scelte politichefatte . Faccio alcuni esempi, alcuni positivi e altri negativi:

1) La scelta di portare tutti i cinquanta dipendenti comunali da part-time a tempo pieno, scelta che come è noto partì con il centro destra, è scelta comprensibile ematura rispetto ad un percorso di stabilizzazione iniziato anni addietro e che quindiapprezziamo. Fra l’altro trattasi di personale di qualità e quindi per il Comune (500 mila euro circa)  è stato un investimento.

2) La mancata scelta di istituire le strisce blu invece è incomprensibile.

A parte che San Cataldo è l’unica città in contro tendenza rispetto ad un orientamento mondiale e a parte che il disordine è evidente, è chiaro che con questa scelta San Cataldo perde 100 mila euro l’anno che pagano i cittadini con maggiori tasse. E’ normale questo?

Certo ripristinare le strisce blu significherà ammettere che allora i “mostri del pensiero unico” di paganiana memoria, non erano un male ma paradossalmente questo dimostrerebbe umiltà e capacità di rinascita. Di certo  sarà  questo un test per misurare la maturità politica del nostro sindaco e soprattutto dei suoi amici.

E’ chiaro che esempi come questo ne potrei fare molti ma un dato è sicuro: il nuovo Sindaco si è già accorto della differenza che intercorre fra fare opposizione e farebuona amministrazione.

​​Alessandro Pagano

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