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“L’Europa che vogliamo”, conferenza NCD per elezioni europee nella sala Mons. Tarsia del Cefpas: giovedì 24 aprile

Redazione

“L’Europa che vogliamo”, conferenza NCD per elezioni europee nella sala Mons. Tarsia del Cefpas: giovedì 24 aprile

Mer, 23/04/2014 - 18:07

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pagano_640x410-550x352CALTANISSETTA – Nell’ambito delle iniziative del Nuovo Centrodestra in vista delle imminenti elezioni europee, è stata indetta a Caltanissetta, giovedì 24 aprile alle 16.30 presso la sala Mons. Tarsia del Cefpas in via G. Mulè 1, la conferenza dal titolo “L’Europa che vogliamo”, presieduta dal vice presidente della Giunta delle Elezioni e membro della commissione Giustizia della Camera On. Alessandro Pagano, dal presidente della commissione Ambiente del Senato Sen. Giuseppe Marinello e dal deputato al Parlamento europeo e membro della commissione per i Bilanci On. Giovanni La Via. “Ad oggi – afferma in una nota l’On. Alessandro Pagano – l’Unione Europea, così come è stata edificata, ha mostrato tutte le proprie lacune e contraddizioni. Gli effetti del cattivo funzionamento degli apparati burocratici, della mancanza di politiche e sinergie comuni, e soprattutto dei problemi scaturiti da una politica monetaria assolutamente inadeguata sono, purtroppo, evidenti.

Questo ci fa essere ‘euro critici’, ma nel senso di non accettare fideisticamente le scelte adottate a Bruxelles frutto di errori o  a vantaggio solo di alcuni Paesi, bensì a contestarle, se del caso, e a collaborare e mediare per adottare provvedimenti utili a tutti i Paesi membri.

Siamo contrari ad un’Europa di serie A dei Paesi del Nord e ad un’Europa di serie B dei Paesi mediterranei. Il Nuovo Centrodestra in Ue vuole contribuire ad abbattere le conseguenze di queste contrapposizioni sbagliate che hanno finito per imporre a Paesi come Italia, Spagna e Grecia politiche recessive ‘lacrime e sangue’ che anziché aiutare a risanare i deficit hanno condotto al collasso l’economia e ridotto il potere d’acquisto delle famiglie.

Noi vogliamo cambiare questa Europa riportandola allo spirito originario dei padri fondatori: un’Europa dei popoli, solidale, collaborativa, dove a contare sono i cittadini e non la tecnocrazia verticistica. Un’Europa dove la moneta unica sia una risorsa che consenta a famiglie e imprese di acquistare beni e servizi in modo equo e non uno strumento nelle mani della speculazione”.

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