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Mafia: Dia sequestra beni a elemento spicco clan Nardo

Redazione

Mafia: Dia sequestra beni a elemento spicco clan Nardo

Lun, 24/03/2014 - 16:45

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images (3)CATANIA –  Beni immobili per un valore complessivo di 500mila euro riconducibili a Salvatore Navantieri, ritenuto elemento di spessore del clan mafioso ‘Nardo’, confederato a quello ‘Santapaola’ di Catania, sono stati sequestrati dalla Dia di Catania, su proposta del direttore Arturo De Felice. Il sequestro e’ stato fatto nelle zone di Vizzini(Catania), Francofonte (Siracusa) e Teglio (Sondrio). Dagli accertamenti e’ emerso che il patrimonio e’ di provenienza illecita, per la palese differenza tra i redditi dichiarati dallo stesso e le risorse utilizzate per gli investimenti fatti nel corso degli anni. Salvatore Navanteri, 59 anni, originario di Vizzini, ma domiciliato a Francofonte (Siracusa), e’ figlio di Giovanni, secondo gli investigatori a capo di un gruppo criminale che negli anni ’80 entro’ in contrasto con quello capeggiato da Giovanni Caruso. Navanteri fu arrestato nel gennaio dello scorso anno perche’ ritenuto responsabile, con altre persone, di detenzione e spaccio di cocaina e fu sottoposto dal Tribunale di Siracusa alla sorveglianza speciale, per due anni, senza obbligo di soggiorno. Nel settembre successivo fu nuovamente arrestato nell’ambito dell’operazione “Ciclope” assieme alla moglie, Luisa Regazzoli e altri presunti esponenti del clan Nardo di Lentini con l’accusa di associazione mafiosa finalizzata alla detenzione illegale di armi. Qell’indaginie coordinata della Procura di Catania, riguardava un clan attivo tra Vizzini e Francofonte e che per l’accusa aveva il suo vertice in Navanteri. Questi, una volta tornato in liberta’, si sarebbe impossessato del controllo dei due Comuni sottraendoli a Michele D’Avola, detto “Cuccarino”, gia’ capo del clan e arrestato alla fine del 2012 nell’operazione “Black Out” per associazione per delinquere finalizzata al traffico di droga. Tutto cio’ avrebbe determinato una spaccatura tra la frangias rimasta fedele a D’Avola e quella passata con Navanteri. In questo contesto, Navanteri fu vittima, nell’agosto scorso a Francofonte, di un agguato in cui fu raggiunto da alcuni colpi di arma da fuoco assieme al romeno Robert Emilian Mocanu.

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