PALERMO – “Nessuno si deve permettere di usare i nostri morti, che poi sono morti di tutte le persone perbene, per prendere un voto in piu’. Il rispetto verso tutte le vittime di mafia si manifesta ogni giorno con gesti quotidiani. Di chi si erge ad unico depositario della memoria solo quando si deve andare a votare, noi, tutti i siciliani onesti non sappiamo che farcene”. Lo dice Tina Montinaro, vedova di Antonio, il caposcorta di Giovanni Falcone, ucciso insieme al giudice il 23 maggio del 1992, a proposito delle polemiche sulle parole del candidato presidente della Regione siciliana Gianfranco Micciche’, sull’inoppornita’ di avere intitolato l’aeroporto di Palermo a Falcone e Borsellino.

“Giovanni Falcone, Paolo Borsellino e tutti gli agenti che hanno perso la vita insieme a loro – aggiunge Tina Montinaro – sono un patrimonio sociale di tutti i siciliani e di tutti gli italiani onesti. Loro, come mio marito Antonio, hanno dato la vita, animati dal profondo senso verso lo Stato che non li ha protetti come avrebbe dovuto fare e credendo fermamente che ci avrebbero liberati da quel letame che e’ la mafia. Per questo mi fanno inorridire le strumentalizzazioni in campagna elettorale che quotidianamente leggo sui giornali. Se le affermazioni di Gianfranco Micciche’ non rispecchiano il suo reale pensiero che le chiarisca e poi non se ne parli piu'”.

Gianfranco Miccichè ha replicato a Radio Action  sulle polemiche suscitate dalle sue parole riguardo l’inopportunita’ di avere dedicato l’aeroporto ai due giudici uccisi dalla mafia:” A Falcone e Borsellino intitolerei tutto, ma sarebbe positivo non dare all’estero solo l’idea che la Sicilia e’ terra di mafia, quando invece il livello di infiltrazione non e’ superiore a quello in Veneto o in Lombardia. Le dichiarazioni che continuano a definire sconcertante e devastante il mio pensiero sull’argomento, mi fanno vomitare. Nessuna metta in dubbio la mia attivita’ antimafia e per la legalita'”.