Nel reparto di Oncologia dell’Azienda Ospedaliera ‘Cannizzaro’ di Catania la cura non si limita ai farmaci. Qui la medicina incontra l’umanità e lo spazio diventa parte della terapia. “L’obiettivo- spiega la prof.ssa Giusy Scandurra, direttore UOC Oncologia Medica e docente all’Università ‘Kore’ di Enna- è far sentire il paziente ‘a casa’, restituendo senso di normalità e continuità di vita anche nel pieno della malattia”. Da questa visione nasce il testo ‘Spazi di vita’, della professoressa Scandurra e dall’architetto Giuseppe Scannella insieme all’ingegnere Vincenzo Udine, pubblicato con il patrocinio di ACTO Sicilia, Università ‘Kore’ e AO ‘Cannizzaro’ e presentato sabato scorso al Teatro Massimo Bellini di Catania. Al centro c’è un principio semplice ma rivoluzionario: anche l’ambiente è terapeutico. Un giardino visibile dalle poltrone della chemioterapia diventa finestra aperta sul mondo, luogo di aria, luce e stagioni. Attorno, una ‘serra’ coperta e accessibile tutto l’anno offre aree per leggere, lavorare, incontrarsi o fare ginnastica dolce, trasformando l’attesa in tempo che genera benessere. Le proposte architettoniche comprendono luce naturale diffusa, zone di smart working per i caregiver, spazi riservati per il supporto psicologico e un giardino fruibile in ogni stagione. Ma la rivoluzione non è solo strutturale: accanto alle terapie mediche si sperimentano percorsi di rinascita, dal rugby alla vela, dalla land art alla lanaterapia, pratiche che la letteratura scientifica associa a minore ansia e dolore, migliorando l’adesione ai trattamenti e la qualità di vita. In questo modello, l’oncologia diventa una piccola comunità: un luogo dove convivono cura, bellezza, spiritualità e condivisione. Uno ‘spazio terapeutico totale’, capace di curare non solo il corpo ma anche l’anima, restituendo ai pazienti la possibilità di sentirsi parte attiva della vita, dentro e oltre la malattia. (Dire)