Salute

Mohamed Shahin al Cpr di Caltanissetta, la Rete Rami: “Revocare subito l’espulsione”

Redazione 3

Mohamed Shahin al Cpr di Caltanissetta, la Rete Rami: “Revocare subito l’espulsione”

Lun, 01/12/2025 - 11:34

Condividi su:

“Siamo profondamente indignati, come amministratori e cittadini, per quanto sta accadendo a Mohamed Shahin”. ‘Rami’, la Rete amministratori di origine migrante in Italia prende posizione contro la decisione di revoca del permesso di soggiorno e l’ordine di rimpatrio, disposti “ignorando che Shahin aveva presentato una nuova domanda di asilo, che per legge sospende qualsiasi procedura di espulsione. Nonostante questo, il provvedimento è stato convalidato e Shahin trasferito al Cpr di Caltanissetta, separato dalla moglie e dai suoi due figli minori”. Shahin, ricordano gli amministratori della rete Rami, “vive in Italia da 21 anni, da persona onesta, rispettata e stimata. È stato un punto di riferimento per la comunità e ha contribuito a creare dialogo e ponti tra culture e religioni, anche nei momenti più complessi della storia recente europea. Rimandarlo in Egitto significa esporlo con certezza a torture, se non alla morte, nelle stesse carceri in cui perse la vita Giulio Regeni. Siamo davanti a un evidente uso politico del diritto, dove la libertà di espressione viene trattata come un pericolo e il dissenso come una minaccia. È un precedente gravissimo, che mette a rischio non solo Shahin ma anche i principi fondamentali dello Stato di diritto e le garanzie previste per chi chiede protezione internazionale. Su questi temi non dovrebbero esistere appartenenze politiche: è in gioco la dignità umana e la credibilità delle nostre istituzioni”. Di qui la richiesta di rivedere “immediatamente il provvedimento” e ripristinare “il rispetto delle tutele previste dalla legge. La vita di Mohamed Shahin è in pericolo, e con essa la nostra stessa idea di giustizia. Colpire Shahin significa colpire la libertà di parola e la possibilità di esprimere dissenso politico senza temere ritorsioni. Se passa questo precedente, nessuno sarà più veramente tutelato”, concludono. (Dire) 

banner italpress istituzionale banner italpress tv