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Uccise i genitori a colpi di mannaia: chiesta in Appello conferma della condanna in primo grado a 23 anni

Redazione 1

Uccise i genitori a colpi di mannaia: chiesta in Appello conferma della condanna in primo grado a 23 anni

Mar, 18/11/2025 - 22:53

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 La procura generale di Palermo ha chiesto la conferma della sentenza di primo grado emessa dalla corte d’assise di Agrigento nei confronti di Salvatore Sedita, il 36enne di Racalmuto che, secondo la sua stessa confessione, ha ucciso i genitori con 47 colpi di mannaia.

L’imputato era stato condannato a 23 anni di reclusione, piu’ altri 3 da scontare in una Rems, la residenza per l’esecuzione delle misure di sicurezza. Il duplice omicidio risale al 13 dicembre 2022, quando Giuseppe Sedita e Rosa Sardo, di 66 e 62 anni, furono trovati senza vita nella loro abitazione di Racalmuto. Le indagini ricostruirono una scena di estrema violenza: i due coniugi erano stati colpiti ripetutamente con una mannaia dal figlio, che dopo l’arresto confessò il delitto, parlando di anni di tensioni familiari e di presunte vessazioni subite.

In un primo momento, Sedita aveva fornito una versione confusa e delirante, sostenendo di avere visto “demoni” e di essere stato testimone di un’aggressione compiuta da “un uomo con la maschera e i tatuaggi che ha bussato a casa”. Successivamente, messo di fronte alle prove raccolte dagli investigatori, aveva ammesso le proprie responsabilità.

Il processo d’appello e’ in corso davanti alla prima sezione della corte d’assise di Palermo, presieduta dal giudice Sergio Gulotta. La procura generale ha chiesto di confermare integralmente la condanna inflitta in primo grado, ritenendo che la pena di 23 anni, piu’ i 3 da scontare in una struttura psichiatrica, sia proporzionata alla gravita’ dei fatti e alle condizioni mentali dell’imputato. La sentenza e’ attesa per il 18 dicembre. (AGI)

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