“Alcuni artisti dialogano con la storia, altri la scandagliano e la destrutturano, scardinandone le certezze per rivelarne le zone d’ombra, le ambiguità, la vitalità ancora intatta. Jorge R. Pombo appartiene a questa seconda categoria: la sua pittura nasce da un incontro diretto con la tradizione, ma ne ribalta i presupposti, dissolvendo la distanza temporale e trasformando la memoria in presenza”.
Così scrive Sergio Intorre a proposito della mostra dell’artista spagnolo Jorge R. Pombo, Metavisioni. Il contemporaneo come nuova percezione del classico, di cui è curatore e che verrà inaugurata a Villa Zito venerdì 7 novembre alle 18.
Una mostra, quella organizzata dalla Fondazione Sicilia, in cui protagoniste sono le particolarissime opere dell’artista spagnolo che, sfidando i limiti imposti dal tempo e dallo spazio, cercano e trovano punti di contatto con alcuni dei “classici” che impreziosiscono la pinacoteca di Villa Zito.
Una pittura a un tempo in costruzione e in dissoluzione, quella di Pombo, in cui le forme e il colore sono strumenti per guardare oltre, scardinando realtà oggettive e certezze, in un processo che implica il coinvolgimento attivo di uno spettatore nella ricerca della propria storia emotiva, all’interno di un’opera che non è mai rappresentazione.
“La mostra di Jorge R. Pombo, voluta già dal presidente emerito della Fondazione Sicilia, Raffaele Bonsignore, nasce dall’esigenza di riaffermare, attraverso il linguaggio dell’arte, il dialogo costante tra passato e presente che anima la nostra missione culturale – afferma Maria Concetta Di Natale, presidente della Fondazione Sicilia -. L’incontro tra un’importante voce del panorama artistico contemporaneo e la collezione della Fondazione Sicilia non è solo un omaggio alla tradizione, ma una riflessione sul suo significato nel nostro tempo. Per la prima volta l’artista catalano realizza un’intera serie ispirata a una singola raccolta museale, offrendo un percorso di opere interamente inedite, pensate e create per questo dialogo”.
Delle undici opere checompongono il percorso espositivo di Pombo, infatti, sette di esse sono variazioni su altrettanti dipinti appartenenti alla collezione della Fondazione Sicilia, con cui si instaura un vero e proprio dialogo: Cristo e la Samaritana di Mattia Preti, Giuditta e Oloferne di Luca Giordano e cinque vedute di Francesco Lojacono: Tempio di Castore e Polluce, Orto botanico (in giardino), Ficus Magnolia (1), Ficus Magnolia (2) e Monte Pellegrino.
A questi si aggiunge una straordinaria rilettura della Natività con i Santi Lorenzo e Francesco di Caravaggio, l’opera tristemente nota alle cronache perché sottratta all’Oratorio di San Lorenzo di Palermo nel 1969 e mai più ritrovata.
La mostra comprende anche tre pannelli preparatori mai presentati al pubblico e relativi a un progetto dedicato alla Cappella Sistina di Michelangelo, in continuità con il monumentale Giudizio Universale esposto a Milano nel 2025.
Metavisioni. Il contemporaneo come nuova percezione del classico resterà aperta al pubblico fino al 25 gennaio 2026.
Jorge R. Pombo è un pittore autodidatta nato a Barcellona (Spagna) nel 1973. A 24 anni si trasferisce a Parigi, attratto dall’arte e dalla storia della città. Nel 1999, tornato a Barcellona, inizia una serie di soggiorni in diversi luoghi, spostandosi dall’Artico, affascinato dal paesaggio ghiacciato e dalle condizioni meteorologiche estreme, al Tibet e all’India. Nel 2010 si trasferisce a New York, dove approfondisce lo studio dei pittori espressionisti astratti e, soprattutto, dei concetti e dei temi sviluppati nel Black Mountain College. Nel 2015 approda a Reggio Emilia, dove attualmente lavora. La sua ricerca artistica muove dal concetto di “lotta degli opposti”: figurazione contro astrazione, immagine narrativa contro processo di natura astratta, l’eccellenza delle icone della storia della pittura europea contro l’immagine priva di messaggio. Espone regolarmente in gallerie in Spagna, Italia, Cina, Francia, Germania e Stati Uniti.

