Salute

Caltanissetta. “La Lotta non ha età”: SPI CGIL promuove dal 17 al 21 novembre volantinaggi e sit in

Redazione 1

Caltanissetta. “La Lotta non ha età”: SPI CGIL promuove dal 17 al 21 novembre volantinaggi e sit in

Ven, 14/11/2025 - 17:26

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CALTANISSETTA. Nell’ambito dell’iniziativa nazionale dello SPI CGIL “ la lotta non ha età” , lo SPI CGIL di Caltanissetta ha promosso un azione che si articolerà dal 17 al 21 Novembre .
Sono previsti volantinaggi nei mercati settimanali : lunedì 17 Novembre a San Cataldo, martedì 18 a Gela , mercoledì 19 a Niscemi e venerdì 21 a Sommatino.
Il 20 novembre è indetto un significativo sit in a Caltanissetta davanti il P.O. Sant’Elia Mentre il Governo investe in armi noi scegliamo di difendere le persone .
Nei prossimi dieci anni l’Italia passerà dagli attuali 45 miliardi a 145 miliardi di spesa per il riarmo e nel frattempo pensionati e lavoratori subiscono tagli, tasse e attese infinite. Mentre i cittadini faticano ad accedere a cure essenziali e di qualità il Governo pianifica di
investire cifre ingenti nel settore della difesa e degli armamenti come evidenziato dai documenti della Legge di Bilancio.

L’iniziativa prende il nome “ la lotta non ha età “ proprio per evidenziare che i tagli nella sanità nell’ istruzione nei servizi socio assistenziali colpiscono tutte le generazioni dai giovani che cercano un futuro dignitoso agli anziani che dipendono dal servizio sanitario nazionale.
“Non possiamo tollerare – si legge in una nota – che si trovino miliardi per l’acquisto di armi e sistemi bellici avanzati mentre le scuole cadono a pezzi e la sanità pubblica è costretta a operare con risorse al limite. È necessario invece aumentare i finanziamento del fondo sanitario nazionale investire nell’istruzione nel potenziamento dei servizi educativi nell’infrastrutture, e pensare a un sistema che rivaluti le pensioni e il potere d’acquisto dei lavoratori e dei pensionati
Rivendichiamo un Sistema che includa ed integri i servizi socio assistenziali e sanitari per garantire il diritto a una sanità pubblica e sostenere ciò che definiamo l’economia di cura ossia tutto quello che ruota attorno a chi necessita di assistenza e di cura. Abbiamo il diritto a un Paese più giusto che metta al primo posto le persone”.

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