Puntuale come un orologio svizzero alle ore 10.00 è arrivato a Marianopoli l’autobus organizzato dall’Auser di Gela per rendere omaggio alla memoria di Santina Cannella uccisa l’8 marzo del 1954. Una data che oggi suona come un’amara ironia: proprio l’8 marzo, la giornata dedicata alla riflessione sui diritti delle donne.
A partecipare alla commemorazione 25 Anziani e 27 studenti della classe IV Liceo Scientifico e della V dell’Ist. Industriale di Gela accompagnati dalle professoresse Luisa Terrana e Graziana Giudice che hanno dimostrato una profonda sensibilità verso la vicenda della giovane quindicenne. Una ragazza che ebbe il coraggio di no ad una relazione che non sentiva più, per inseguire il suo sogno: studiare e diventare medico dei bambini. Un sogno pagato con la vita.
Ad accogliere il gruppo con grande calore le rappresentanti del Circolo Donne di Marianopoli: Lisciandra Marietta, Schifano Pierina e Emanuela Picardi e la Vicaria dell’Istituto Comprensivo di Vallelunga-Villalba-Marianopoli, Dott.ssa Angelica Lo Iacono. Dopo una colazione al “Manchitu’” e “Pub Harrison Rock” il corteo si è diretto verso il cimitero, alla tomba di Santina.
Qui si è svolta una cerimonia semplice ma intensa: deposizione dei fiori e collocazione di una targa che ne ricorda il coraggio e la determinazione nel difendere la libertà e il diritto allo studio.
In un silenzio carico di emozione l’ avv. Salvatore Lombardo, autore insieme a Cataldo Lo Iacono del libro “Ti bacio quando torno” dedicato a Santina, ha rivolto un breve saluto, sottolineando come Santina fosse una giovane idealista, un’antesignana dell’emancipazione femminile, che preferì morire piuttosto che rinunciare ai propri ideali.
Sono seguiti gli interventi di due studentesse, che hanno espresso il desiderio di un mondo libero dalla violenza sulle donne. senza violenza sulle donne. L’arciprete Bennardo Briganti ha ricordato la bontà e la limpidezza dei comportamenti di Santina mentre il nipote della ragazza Luigi Cannella ha rinnovato l’auspicio di una società più giusta e sicura.
Le conclusioni sono state affidate al responsabile dell’Auser di Gela, Emanuele Scicolone organizzatore dell’evento insieme a Totò Pelonero, che ha ribadito l’importanza della memoria e del valore di esempi virtuosi come quello di Santina Cannella, capaci di dare coraggio a molte donne affinché denuncino i propri persecutori e possono salvarsi.
Terminata la visita al cimitero, il gruppo si è spostato al Museo Archeologico -Etnografico dove il pittore Giuseppe Inserra ha illustrato brevemente i reperti esposti. A seguire un pranzo conviviale nella sala Anziani con prodotti tipici – Arancine, dolci e specialità – preparate dai bar “Non solo fumo”, “Oasis” e dalla pasticceria Tandem.
Subito dopo partenza per il ritorno, con il bagaglio carico di emozioni: quelle che solo una visita così diversa dal solito può suscitare, unendo studenti e anziani nel ricordo di una vittima di femminicidio.
Santina Cannella fu la prima donna in Sicilia a morire per difendere il diritto di scegliere la propria vita. Il suo esempio oggi continua a parlare,a insegnare ,a chiedere giustizia.

