Un’atmosfera sobria, intensa e carica di emozioni ha accompagnato l’intitolazione del Foyer del Teatro Regina Margherita di Caltanissetta al maestro Giuseppe Pastorello, indimenticata figura della scena musicale nissena. Un momento toccante, voluto dall’amministrazione comunale guidata dal sindaco Walter Tesauro e dall’assessora alla Cultura Giovanna Candura, come segno di riconoscenza verso un artista che ha rappresentato con orgoglio la città attraverso la musica, la voce e il suo instancabile impegno artistico.

La cerimonia, svoltasi in un clima di grande partecipazione, ha raggiunto il suo momento più intenso con il taglio del nastro affidato alla moglie del maestro, Pia Savarino, accompagnata dai figli Boris e Massimo Pastorello, noti professionisti e figure molto conosciute in città. Visibilmente emozionati, hanno condiviso il momento con un ristretto gruppo di amici, in un’atmosfera di affetto e gratitudine che ha restituito pienamente il senso di una memoria viva e condivisa.
«È un atto doveroso – ha dichiarato l’assessora alla Cultura Giovanna Candura – nei confronti di chi ha portato in alto, con talento e passione, il nome di Caltanissetta. Giuseppe Pastorello ha saputo trasmettere, attraverso la musica, un messaggio di bellezza e appartenenza che resta vivo ancora oggi».

Sulla stessa linea il sindaco Walter Tesauro, che ha sottolineato come la città debba custodire e tramandare la memoria di chi, con la propria arte, ha contribuito a costruirne l’identità culturale: «Intitolare questo Foyer al maestro Pastorello significa consegnare alle nuove generazioni un esempio di amore per la musica e per la nostra città».

La cerimonia è poi proseguita con il concerto dell’Orchestra Sinfonica Siciliana, diretta dal maestro John Axelrod, che ha chiuso la rassegna “2025 Estate Autunno Musicale” con un omaggio alla grande musica americana. Le note di Copland, Gershwin e Ives hanno avvolto il Teatro Margherita in un’atmosfera di rara suggestione, trasformando la serata in un perfetto connubio tra memoria e arte.
Un evento che ha saputo unire commozione e cultura, confermando ancora una volta come la musica resti il linguaggio più autentico per ricordare chi, come Giuseppe Pastorello, ha saputo farla vibrare nel cuore della città.

