Salute

Gaza: vittime civili e crisi umanitaria

Redazione

Gaza: vittime civili e crisi umanitaria

Mar, 30/09/2025 - 00:35

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Lo scontro che si sta svolgendo a Gaza, di cui si sente parlare praticamente ovunque nelle ultime settimane, è esploso ufficialmente il 7 ottobre 2023.

In quella data, il movimento militante islamico di Hamas, insieme ad altri gruppi armati palestinesi, hanno lanciato un attacco contro Israele, causando centinaia di morti. In risposta, Israele ha avviato una campagna militare su larga scala nella Striscia di Gaza con il dichiarato obiettivo di distruggere le infrastrutture di Hamas e liberare gli ostaggi. Da quel momento, gli scontri si sono susseguiti ed estesi ad altre aree urbane densamente popolate, dando vita a una guerra che non si è più fermata.

La conseguenza di questo scontro è una crisi umanitaria senza precedenti, che sta coinvolgendo soprattutto donne e bambini. Nonostante i tanti appelli per un cessate il fuoco e per l’apertura di corridoi umanitari nel rispetto del diritto internazionale umanitario, le mediazioni non hanno finora portato a una tregua stabile.

In questo scenario, associazioni e organizzazione umanitarie stanno cercando di capire come aiutare Gaza nonostante le difficoltà provocate dai combattimenti e dalle restrizioni. Un esempio di tutto è questo è rappresentato da Medici Senza Frontiere, che continua a fornire assistenza medica e sociale in condizioni estreme.

Le vittime della guerra a Gaza

La guerra a Gaza assume ogni giorno dimensioni sempre più devastanti per la popolazione civile. I dati dell’OCHA (United Nations Office for the Coordination of Humanitarian Affairs) sono molto sconfortanti e a rendere la situazione ancora più drammatica sono le stime sulle vittime civili, tra donne, bambini e anziani non coinvolti direttamente nei combattimenti ma che hanno perso la vita o sono stati gravemente feriti.

La guerra non sta solo generando un altissimo numero di morti, ma sta anche lasciando un segno indelebile nella società di Gaza, privata delle sue case, delle sue comunità e, soprattutto, delle vite dei più vulnerabili.

La crisi umanitaria a Gaza

Il sistema sanitario, a causa del protrarsi della guerra a Gaza, è ormaialcollasso: ospedali, cliniche e centri medici sono danneggiati o spesso inagibili e la scarsità di carburante, medicinali e personale sanitario che riesce ad arrivare ed essere a disposizione rende la situazione ancora più difficile.

Questo ha provocato il dilagare incontrollato di malattie trasmissibili, che diventano via via sempre più gravi per colpa dell’assenza di acqua sicura, igiene adeguata e vaccini.

Oltre a questo, Gaza è ormai anche nel pieno di una crisi alimentare estrema: la popolazione è sottoposta a livelli di insicurezza alimentare e carestia gravi e le difficoltà nell’arrivo degli aiuti rendono la situazione sempre più allarmante.

Centinaia di migliaia sono anche i civili costretti a lasciare le proprie case e cercare rifugio nei campi per sfollati, che operano però oltre la loro capacità e in condizioni precarie (sovraffollamento, senza accesso all’elettricità, acqua o servizi sanitari), aumentando i rischi sanitari e di declino sanitario per i più vulnerabili.

Come aiutare Gaza

Nello scenario drammatico che è la guerra di Gaza, portare aiuto in prima persona è in qualche modo possibile.

Il modo più immediato è sostenendo le Organizzazioni che operano direttamente sul campo, come ad esempio Medici Senza Frontiere, per permettergli di fornire medicinali, kit igienici, tende e cibo da distribuire nelle aree più colpite. Una donazione è il modo più diretto per dare un aiuto laddove è necessario, sia che questa sia unica sia che si distribuisca in modo costante nel tempo, attraverso delle donazioni periodiche, solitamente mensili.

Le donazioni in denario, però, non sono l’unico modo per fornire un aiuto concreto, anche le piccole azioni collettive, come raccolte di medicinali o kit di prima necessità, possono essere coordinate attraverso canali ufficiali e portare un aiuto concreto.

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