Oggi Caltanissetta vive una delle giornate più attese e sentite dell’anno: la festa di San Michele Arcangelo, Patrono e Protettore della città. Ma questo 29 settembre è ancora più speciale, perché segna il culmine delle celebrazioni per il quattrocentesimo anniversario dell’apparizione dell’Arcangelo a Fra Giarratana, avvenuta nel 1625, quando San Michele fu invocato come difesa e liberazione dalla peste e da allora divenne Patrono della comunità nissena.
E oggi, come da tradizione, il momento più atteso sarà la processione: alle 19.30 il fercolo di San Michele uscirà dalla Cattedrale per percorrere le vie principali del centro storico, accompagnato dal consueto bagno di folla. I Misteri renderanno omaggio al Patrono, mentre i portatori, con voce possente, eleveranno il grido che da secoli accompagna il cammino del simulacro: “Viva lu Principi San Micheli Arcangelo!”.
Al suo passaggio, ogni nisseno rivolgerà una preghiera, un pensiero, una speranza. È questa la forza della tradizione: trasformare un rito religioso in un momento di unità e identità collettiva. Perché la festa patronale non è solo celebrazione, ma è anche la capacità di una città di ritrovarsi comunità, di sentirsi solidale, di custodire una memoria che affonda le radici nella storia e si rinnova ogni anno.
Nel segno del quattrocentesimo anniversario, questo 29 settembre assume un valore unico. Il grido di fede e di devozione che salirà dalle strade di Caltanissetta non sarà soltanto il richiamo di una tradizione secolare, ma anche la testimonianza viva di un popolo che si riconosce nel suo Patrono e ne affida la protezione per il presente e per il futuro.
In questo giorno di festa, la devozione a San Michele si traduce in una richiesta concreta di aiuto e di protezione. Che l’Arcangelo assista chi amministra la città, perché governi con giustizia e visione. Che sostenga i genitori nel loro difficile ma nobile compito educativo nei confronti dei figli. Che dia forza a quanti soffrono, ai malati negli ospedali, a chi vive il peso della malattia in famiglia senza cure possibili, ai genitori che affrontano le fragilità dei propri bambini. Che protegga anche chi oggi si trova in carcere e porta dentro di sé sofferenze e solitudini profonde. Che abbracci ogni famiglia, ogni uomo e ogni donna di questa città che ha tanto bisogno di essere custodita e guidata.
Con fede, con orgoglio e con devozione, Caltanissetta oggi saluta San Michele nel suo giorno di festa, affidandogli ancora una volta il presente e il futuro della comunità.

