Il Tar Sicilia Palermo, sezione quarta, ha ritenuto fondati i motivi del ricorso promosso dalla Cgil Funzione Pubblica di Caltanissetta, patrocinato dagli avvocati Pietro Vizzini e Nadia Spallitta, a sostegno dei tanti lavoratori, operatori socio sanitari, utilizzati dall’Asp di Caltanissetta durante l’emergenza Covid e successivamente, con reiterati contratti a termine, ai quali era stato negato l’accesso alla stabilizzazione. In particolare, i ricorrenti avevano partecipato nel 2023 ad una selezione pubblica per titoli, ai fini della stabilizzazione ai sensi art 1 comma 268 della L.234 del 30 dicembre 2021, ed erano risultati utilmente collocati in graduatoria, in relazione ai posti banditi dall’azienda, vacanti e disponibili. L’Asp Caltanissetta, tuttavia, non immetteva nei ruoli i vincitori ma con un provvedimento di annullamento tardivo, impugnato perché ritenuto illegittimo dai lavoratori, nel 2024, annullava in autotutela gli atti della procedura di stabilizzazione e bandiva una nuova selezione, senza alcun reale motivo di interesse pubblico che potesse giustificare questo comportamento.
Ora il Tar Sicilia con ordinanza del 14 ottobre 2024 rimette in discussione le scelte dell’Asp di Caltanissetta ed afferma che “il ricorso appare, ad un primo esame, sorretto da possibili profili di fumus boni iuris e ritiene che merita approfondimento la questione concernente le motivazioni poste a base dell’esercizio dell’autotutela, nonché l’estensione degli effetti di tale attività amministrativa fissando l’udienza di merito per il 14 gennaio 2025”. “Riteniamo questo un passo in avanti – dichiara Monica Genovese, segretaria regionale Fp Cgil Sicilia e reggente Fp Cgil Caltanissetta -. Il Tribunale Amministrativo, ‘sebbene in via cautelare’, ha ritenuto fondate le ragioni dei lavoratori che sostengono questa vertenza per la stabilizzazione del personale sanitario. Abbiamo anche richiesto un tavolo in Assessorato regionale Salute per affrontare la questione e dare risposte ai lavoratori”.