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Caltanissetta, sabato una manifestazione per chiedere il “cessate il fuoco”

Redazione 3

Caltanissetta, sabato una manifestazione per chiedere il “cessate il fuoco”

Mar, 20/02/2024 - 10:34

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Il 24 febbraio dalle 16:30 alle 18.00 Governo di Lei e Onde donneinmovimento hanno organizzato a Caltanissetta una manifestazione per chiedere il “cessate il fuoco” nelle zone di guerra.

L’iniziativa, organizzata in Corso Umberto I, coincide con la giornata nazionale di mobilitazione nelle città italiane per il cessate il fuoco in Palestina e Ucraina e si svolgerà in concomitanza con quella di Palermo.

Un evento al quale le associaizoni promotrici invitano a partecipare e lasciarsi coinvolgere da eventi tragici e che possono diventare devastanti non soltanto per l’area interessata ma per l’intera popolazione mondiale.

Le Associazioni, Organizzazioni, Gruppi, che desiderano aderire al Presidio possono darne comunicazione tramite: caltanissettagovernodilei@gmail.com o ondedonneinmovimento@gmail.com.

A seguire le motivazioni che hanno portato all’organizzazione della manifestazione:

Poco dopo il 24 febbraio 2022, preoccupate e angosciate per la guerra in Ucraina, abbiamo iniziato un presidio di pace di donne, partecipato anche da uomini. Dopo due anni, non vi Ë alcuna prospettiva di negoziati per una svolta.

Temevamo che la guerra sarebbe durata a lungo, insieme a tutte le altre che ancora infiammano la terra, e che la mancanza di un orizzonte politico e la dimostrata non volontà di mediazione lasciassero un vuoto pericoloso. Queste preoccupazioni si sono rivelate vere negli ultimi mesi del 2023, in seguito agli attacchi terroristici di Hamas del 7 ottobre e al massacro che lo stato di Israele sta perpetrando a Gaza dove, in 4 mesi, sono morte più di 28.000 persone (il 70% bambine/i e donne), molte sono disperse, il paese è pressochè distrutto e atroci sofferenze sono inflitte alla popolazione civile, ennesimo atto di una storia di violenza, occupazione e colonizzazione lunga oltre settantacinque anni, subita da una popolazione per la quale la pace è un concetto astratto, mai sperimentato.

Ekaterina Muromtseva, dalla serie Woman in Black Against the War, 2022 Di fronte a questo eccidio che significato hanno parole come civilt‡ e progresso? Nessuna azione terroristica per quanto efferata e da condannare fortemente, puÚ giustificare, da parte di uno Stato che si dice democratico, un’analoga pratica del terrore esercitata su una popolazione inerme, una brutale volont‡ criminale che semina odio e sete di vendetta. Siamo di fronte a quello che Adriana Cavarero già nel 2007 ha chiamato orrorismo per “sottolineare quel tratto di ripugnanza che, accomunando molte scene della violenza contemporanea, le ingloba nella sfera dell’orrore” e per indicare una caratteristica del nostro tempo in cui sempre più spesso la violenza è perpetrata su gente inerme: civili, donne e bambine/i. Si tratta allora di abbandonare “il punto di vista del guerriero”, la violenza patriarcale e il militarismo che accompagnano le guerre, alimentate dalla produzione, vendita e traffico di armi.

Di fronte ad un delirio di onnipotenza distruttivo e mortifero, causa di un dolore smisurato e di una progressiva disumanizzazione, Ë inevitabile prendere atto del fallimento delle costruzioni giuridiche maschili che avrebbero dovuto aumentare i vincoli reciproci tra gli Stati e limitare il ricorso alla forza. Ed è necessario agire e pensare controcorrente, recuperando il valore dell’esperienza femminile che mette al centro la vita e ha fatto del “mettere al mondo” il motore della storia, per trovare nuovi principi ordinatori della convivenza, per prefigurare il possibile, pensando l’impossibile.

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