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Caltanissetta, IPM accoglie Antonio Monforte e le emozioni dei suoi “pezzi di vita cantati”

Redazione 2

Caltanissetta, IPM accoglie Antonio Monforte e le emozioni dei suoi “pezzi di vita cantati”

Ven, 04/08/2023 - 01:00

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Nel caldo pomeriggio del 2 agosto, un cantautore, accompagnato da due talentuosi musicisti, ha portato all’IPM di Caltanissetta della buona musica cantando storie di vita con una chitarra, fisarmonica e marranzano.

Antonio Monforte con il figlio Gianluca e con Francesco Messina, arrivati per l’occasione da Catania, hanno tenuto un concerto sul palco montato all’interno del cortile del carcere minorile.

Hanno raccontanto vere storie di vite, ricordi, emozioni e sensazioni a suon di mandolino.

Tante sono le iniziative promosse dall’Istituto penale minorile pensate per gruppi selezionati o per tutti i detenuti. Laboratori creativi, uscite formative, incontri con coetanei o partecipazione a tradizioni cittadine. Tutti finalizzati a promuovere il recupero dell’individuo e supportare il suo reintegro nella società. Quello del concerto non è il primo evento nel suo genere. Nei mesi passati l’IPM ha ospitato il gruppo dei Jakaranda di Catania e la Modern Music Orchestra di Agrigento. In entrambi i casi la musica ha avuto una doppia valenza: intrattenere i ragazzi dell’istituto e lasciare loro un segno di vicinanza e amicizia.

Antonio Monforte, cantautore, ha collaborato nel passato con il Direttore dell’IPM Girolamo Monaco in alcuni laboratori musicali organizzati nel carcere minorile di Acireale. Una collaborazione che si è rivelata molto proficua soprattutto previ detenuti che hanno imparato come le emozioni non vanno relegate dentro di sé ma possono fluire dall’interno all’esterno, dal cuore alla voce. E queste manifestazioni espressive possono diventare catartiche per riuscire a “sentire” ciò che veramente si sta provando e, dunque, imparare a gestirlo.

Proprio come avviene con i brani di Monforte, canzoni frutto di riflessioni sulla vita quotidiana, alternando la descrizione dell’ordinaria routine con temi più impegnati che affrontano i problemi della nostra terra, attraverso i modelli esemplari di Rosa Ballistreri e Peppino Impastato.

“La musica è un mestiere – ha commentato il direttore dell’IPM nisseno-, come il falegname che costruisce i mobili, il cantautore costruisce le storie, le racconta, canta la vita reale”.

Ciò che è avvenuto dentro i cancelli dell’istituto di via Don Minzoni a Caltanissetta, infatti, non va considerato come un intrattenimento ludico bensì un’occasione per la riflessione, la comprensione dei propri errori e la possibilità di discernimento tra ciò che è giusto, per la propria vita o quella degli altri, e ciò che invece va evitato.

Un brano di Antonio dal titolo “Musica, musica” infatti esprime in pieno la sua ideologia: “canta canta lu muraturi… canta e si vusca lu pani… canta lu carzaratu, mentri passia lu iornu avanti e arreti, canta e chianci nta lu cori, pensa ai so figghi e all’amuri, canta canta la libertà… musica canta l’amuri, musica porta la paci…”.
Questo e tanti altri brani hanno allietato il pomeriggio dei detenuti dell’IPM, che assieme al Direttore, agli agenti, ai volontari presenti, hanno condiviso “pezzi di vita cantati” lasciando a tutti spunti di riflessione sul senso della vita e della libertà.

La musica ha la sua valenza educativa, come arte che nasce dalla quotidianità, come compagna delle giornate, consola nella tristezza e crea armonia nella gioia.

La musica livella e unisce, permette a tutti gli utenti che l’ascoltano di provare emozioni e di poter imparare da essa per contribuire a migliorare non solo se stessi ma anche la società che ci circonda. Un messaggio che all’IPM operatori e formatori non smetteranno mai di veicolare.

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