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Caltanissetta. Con l’evento “C’era una VOLTA” conclusi i festeggiamenti per il centenario del Liceo Scientifico “A. Volta”

Redazione 1

Caltanissetta. Con l’evento “C’era una VOLTA” conclusi i festeggiamenti per il centenario del Liceo Scientifico “A. Volta”

Mar, 27/06/2023 - 06:49

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CALTANISSETTA. E’ stato intitolato “C’era una VOLTA” l’evento che ha concluso i festeggiamenti del centenario dell’istituto “A. Volta” e che si è svolto mercoledì 7 giugno presso l’auditorium “G. Bufalino”. Emblematico il titolo della manifestazione, durante la quale è stata rievocata la storia dell’istituto sin dalla sua fondazione risalente al 1923, distinguendo i vari decenni, caratterizzati ciascuno da avvenimenti storici, mode, oggetti tipici, foto, filmati e brani musicali, al fine anche di evidenziare la profonda evoluzione culturale che il mondo della scuola ha registrato soprattutto durante l’ultimo cinquantennio.

La variegata kermesse, presentata dagli studenti Francesco Cascino e Giulia Costa, è stata organizzata dalle docenti Monica Alaimo, Marisa Amenta e Adriana Valenza ed è stata aperta dal saluto del sindaco dott. Roberto Gambino, che si è complimentato con l’istituto, autentica colonna istituzionale per tutta la provincia nissena e che ha poi narrato scherzosamente qualche aneddoto riguardante la vita scolastica.

Successivamente è stato proiettato un breve video, intitolato “Caro liceo..”, in cui un gruppo di studenti ha letto una lettera immaginaria, idealmente indirizzata al “Volta”, esprimendo significative riflessioni sul valore dello studio, sul bagaglio di esperienze relazionali, affettive e umane vissute durante il quinquennio liceale, non a caso considerato una tappa fondamentale nella vita e nella formazione di ciascuno.

L’excursus storico–culturale è cominciato con uno sketch, in cui è stato rappresentato il primo giorno di scuola del 1923, anno di fondazione del “Volta”: proiettando alcune rare foto di studenti dell’epoca e con il sottofondo di “Cocciu d’amuri”, romantica canzone, composta da Lello Analfino, usata come serenata, si è voluto evidenziare il cambiamento culturale relativo al clima scolastico, ai rapporti tra i due sessi ed al ruolo della donna che, proprio tramite la frequenza scolastica, avanzava nelle lunga strada verso la propria emancipazione.

A rievocare il decennio successivo sono state due sequenze tratte da due recital: il primo, “La razzia”, che tratta del tragico rastrellamento del quartiere ebraico di Roma, avvenuto il 16 ottobre 1943; il secondo “E come potevamo noi cantare”, inerente ai fatti drammatici della Resistenza.

E si arriva così agli anni Cinquanta, in cui la società tenta di dimenticare le sofferenze e gli orrori delle due guerre mondiali e di cercare un po’ di spensieratezza, così come simboleggiato da brani musicali storici eseguiti come “Grease” e “Nel blu dipinto di blu”, e dagli esordi del festival di Sanremo; sottolineato per il “Volta” anche l’avvento delle classi miste, in nome di una rivoluzione culturale che sfocerà nella contestazione del 1968, ben delineata dagli studenti anche con la nascita del movimento femminista. Ed è stata la Giulietta shakespeariana, personaggio femminista ante litteram, a rappresentare questo aspetto, con una sequenza dell’opera recitata dagli allievi in lingua inglese e corredata da una suggestiva danza in stile rinascimentale.

Per gli anni Settanta e Ottanta è stato scelto di commemorare il sequestro e l’omicidio di Aldo Moro e di rievocare l’inizio dell’arte moderna, le cui opere sono spesso viste bizzarre e incomprensibili dai profani, come è emerso da un simpatico sketch tratto dal film “Così parlò Bellavista” di Luciano De Crescenzo.

Proiettato poi un video amatoriale, che ritrae una festa di Carnevale organizzata al “Volta” nei primissimi anni Novanta: in un clima goliardico, il filmato, vera rarità per quel periodo in cui tra le famiglie si diffondevano le prime telecamere, mostra il decisivo cambiamento per cui la scuola diventa per gli studenti uno spazio aperto, in cui esprimere se stessi anche con attività alternative.

Dopo un intermezzo musicale, curato dallo studente Carlo Mistretta, straordinario oboista , non poteva mancare il ricordo della pandemia che ha costretto al scuola a ricorrere alla didattica a distanza, relegando docenti e studenti ognuno nelle proprie case, per continuare, pur tra tante difficoltà, il dialogo educativo on line. Dopo quel periodo la scuola, pur essendo tornata alla normalità, ha in parte mutato stili di comunicazione e monitorato attentamente il diffuso disagio psicologico avvertito da molti allievi, proponendo attività didattiche innovative e alternative, come quella del laboratorio teatrale; ne è stato frutto quest’anno al “Volta” un’applauditissima rappresentazione, liberamente ispirata a “I promessi Sposi” di A. Manzoni, rappresentazione che, insieme a una emozionante carrellata di vari ricordi di scuola, ha concluso la prima parte della manifestazione,

A seguire gli interventi di due genitori, il signor Cutrona e la signora Leonardi, rispettivamente membro e presidente del Consiglio di istituto, i quali, dopo essersi complimentati con il Dirigente Parisi, con i docenti e con gli studenti, hanno premiato alcuni allievi distintisi in modo eccellente in varie competizioni nazionali.

Il dott. Salvatore di Benedetto ha poi rappresentato il Questore di Caltanissetta, portandone i saluti per tutta la comunità del “Volta”, per poi cedere la parola al vicesindaco dott.ssa Grazia Giammusso e al dott. Fabio Caracausi, assessore allo Sport; tutti e tre hanno elogiato la scuola come ambiente di crescita culturale e umana e come fucina culturale.

Altro momento significativo la presentazione dei calendari, che verranno donati ad un gruppo di detenuti del carcere di S.Cataldo, a conclusione di un progetto inerente l’Educazione civica, svolto in collaborazione con le prof.sse Grazia Bruno ed Enza Giunta, docenti dell’’istituto Rapisardi di Caltanissetta.

Infine è intervenuto il Dirigente Vito Parisi, il quale, dopo avere ringraziato gli ospiti intervenuti, il pubblico presente, gli studenti e le tre docenti Amenta, Alaimo e Valenza, si è complimentato per l’organizzazione corale dello spettacolo, che, come tutte le attività scolastiche, è da considerarsi un valido antidoto contro la dominante cultura individualista del nostro tempo: l’evento ha infatti coinvolto un numero altissimo di studenti, sia per l’allestimento sia per le performances, un altrettanto elevato numero di docenti appartenenti a vari dipartimenti disciplinari; in particolare per quello umanistico, oltre alle prof.sse Alaimo e Valenza, le docenti Maria Carmela Miceli, Daniela Corvo, Grazia Visconti, Fabiana Berizia, Gaia Lombardo e Michele Di Martino; le docenti Enza La Piana, Filippa Di Piazza e Susy Gallo per il Dipartimento di Storia, Edvige Presti e Ornella Di Marca per quello artistico; coinvolti anche la prof.ssa Alessandra Giunta, il prof. Sergio Vinciguerra e la già menzionata prof.ssa Amenta per il Dipartimento di lingue straniere. Per dirla in termini scolastici, un’attività multidisciplinare, che, come ha affermato il Dirigente Parisi, ha favorito la socializzazione e la creazione di occasioni di sano divertimento, consentendo alla comunità del “Volta” di tracciare la propria identità tra passato, presente e futuro.

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