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L’omicidio del carabiniere nisseno Vincenzo Caruso ricordato nel 46° anniversario della strage di Razzà

Redazione 2

L’omicidio del carabiniere nisseno Vincenzo Caruso ricordato nel 46° anniversario della strage di Razzà

Ven, 31/03/2023 - 21:49

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In occasione del 46mo anniversario dell’omicidio dell’appuntato Stefano Condello e del carabiniere Vincenzo Caruso, i due rappresentanti dell’Arma uccisi nella strage di Razzà, sono stati ricordati nel corso di una una cerimonia commemorativa che si è svolta a Taurianova. All’evento, alla presenza del prefetto di Reggio, Massimo Mariani, del comandante provinciale, colonnello Marco Guerrini, hanno presenziato le massime autorità militari e civili, i vertici della magistratura, rappresentanze dell’Arma territoriale e dell’Associazione nazionale carabinieri e del Comune.

Dopo un breve momento di raccoglimento davanti al monumento eretto nella piazza intitolata ai due militari, è stata celebrata una messa nella chiesa matrice officiata dal cappellano militare don Aldo Ripepi, e, per finire, al cippo eretto sul luogo dell’eccidio, è stato deposto a cura dei militari della locale stazione, un cuscino di fiori devoluto dalla sezione cittadina dell’Anc.

L’appuntato Stefano Condello, nato Palmi, al’epoca 47enne e il carabiniere Vincenzo Caruso, nato Niscemi (Caltanissetta), in quel primo di aprile del 1977 assieme al collega Pasquale Giacoppo iniziarono il loro turno quotidiano nell’aliquota radiomobile della Compagnia di Taurianova e percorrendo la Statale 101-bis in direzione di contrada Razzà di Taurianova notarono quattro auto ed una vespa parcheggiate sul lato della strada nei pressi della masseria di un pericoloso pregiudicato.

Dopo avere deciso di andare a controllare lasciarono il collega Giacoppo a presidio del mezzo ma una volta giunti sul posto si resero conto che due noti pregiudicati tra tutti quelli presenti erano armati di pistole. Ne nacque prima una colluttazione e poi una sparatoria. Il carabiniere Giacoppo, uditi gli spari, decise di avvicinarsi e s’imbatté in tre individui armati di fucile ingagiando con loro un altro scontro che si concluse senza conseguenze per lui determinando la fuga dei malviventi.

Il 21 luglio 1981 la Corte d’Assise del Tribunale di Palmi condannò i responsabili dell’eccidio a pesanti pene detentive. In relazione al comportamento dei militari, è stata loro concessa la Medaglia d’Oro al Valor Militare alla memoria.