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Sicilia. Violenza contro le donne, Albano: “Accordi con le imprese per assumere le vittime”

Redazione 2

Sicilia. Violenza contro le donne, Albano: “Accordi con le imprese per assumere le vittime”

Ven, 25/11/2022 - 16:02

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L’assessore alla Famiglia Nuccia Albano nella Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne, ha partecipato al corteo organizzato dal comune di Caccamo che si è concluso davanti alla stele in memoria di Roberta Siragusa, la diciassettenne che nel gennaio del 2021 fu uccisa dal fidanzato e gettata in un burrone. L’assessore, alla presenza dei genitori della vittima, del sindaco della cittadina nel palermitano Franco Fiore e delle autorità, ha posto un mazzo di fiori sul luogo dove venne ritrovato il cadavere. 

«Ci muoveremo concretamente su due direttrici, prevenzione e protezione delle vittime» – ha detto Albano, che ha anche annunciato l’installazione, nei prossimi giorni, di una panchina rossa nella sede dell’assessorato di via Trinacria, a Palermo.
«Le vittime – ha poi affermato nel corso di un incontro sul tema della violenza di genere – spesso rimangono sole, con la preoccupazione di denunciare e preferiscono tacere per paura. La Regione, oltre ad aumentare il numero delle case di accoglienza per le vittime e a intensificare, d’intesa con le forze dell’ordine, l’attività dei centri antiviolenza, intende promuovere accordi con le imprese per incentivare le assunzioni di chi ha subito violenza. Così facendo potremo restituire dignità a quelle donne, renderle autonome, libere dalle barbarie che avvengono tra le mura domestiche».
«Bisogna intensificare la presenza e la funzione dei servizi sociali nel territorio – ha aggiunto Albano. Il numero degli assistenti sociali nei distretti territoriali è insufficiente e abbiamo la possibilità di attingere ai finanziamenti dello Stato. Interverrò in sede di Conferenza Stato-Regioni affinché in tutta la Sicilia ci sia un rapporto adeguato, implementando nel territorio queste figure».

«Occorre destinare – ha concluso l’assessore – risorse adeguate alle scuole, affinché aumenti il numero di progetti e di attività orientati al raggiungimento di una maggiore consapevolezza della propria identità di genere, per promuovere una sana relazione e pianificare, pertanto, programmi regionali di intervento negli istituti, in particolare in quelli che ricadono nei territori più fragili».

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