Salute

Monkeypox, il vaiolo delle scimmie trasmissibile anche prima dei sintomi

Redazione 2

Monkeypox, il vaiolo delle scimmie trasmissibile anche prima dei sintomi

Gio, 03/11/2022 - 16:51

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Il vaiolo delle scimmie, noto anche come Monkeypox, potrebbe essere trasmesso anche durante la fase presintomatica, fino a quattro giorni prima che si verifichi la manifestazione della malattia. A confermarlo uno studio, pubblicato sul British Medical Journal, condotto dagli scienziati dell’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito.

Il team, guidato da Thomas Ward, ha individuato e riportato delle evidenze di trasmissione sostanziale del vaiolo delle scimmie prima della comparsa dei sintomi. I ricercatori ipotizzano che il 53 per cento dei contagi possa avvenire prima della comparsa dei sintomi, il che implicherebbe che l’isolamento non sarebbe sufficiente a contenere l’epidemia.

“Se questi risultati verranno supportati da ulteriori studi – commentano gli autori in un editoriale collegato – la trasmissione presintomatica avrebbe importanti implicazioni per il controllo delle infezioni a livello globale”. Da maggio 2022, sono stati registrati oltre 70 mila casi di Monkeypox in tutto il mondo e, nonostante il numero di infezioni sia in calo, comprendere le dinamiche di infezione e’ fondamentale per gestire la situazione.( Il gruppo di ricerca ha analizzato i dati relativi al tracciamento dei contatti per 2.746 individui risultati positivi al virus del vaiolo delle scimmie tra il 6 maggio e il 1 agosto 2022. Gli studiosi hanno valutato il periodo di tempo dall’esordio dei sintomi nel paziente primario all’esordio dei sintomi nel contatto secondario, noto come intervallo seriale, e il periodo di incubazione, l’arco di tempo tra l’esposizione all’agente patogeno e la comparsa dei sintomi.
Le informazioni sono state utilizzate per l’elaborazione di due modelli statistici, che sono stati adeguati a diversi parametri.

Stando a quanto emerge dall’indagine, il periodo di incubazione medio e’ stato stimato in 7,6 e 7,8 giorni rispettivamente nei due modelli, mentre l’intervallo seriale medio risultava rispettivamente di 8,0 e 9,5 giorni. Gli esperti hanno scoperto inoltre che il tempo massimo in cui e’ stata rilevata la trasmissione prima della comparsa dei sintomi e’ stato di quattro giorni. Sulla base di questi risultati, i ricercatori affermano che sarebbe necessario un periodo di isolamento da 16 a 23 giorni per rilevare il 95 per cento delle persone con una potenziale infezione. I dati ottenuti dal lavoro, commentano gli scienziati, hanno importanti implicazioni per le politiche di isolamento e tracciamento dei contatti.

“L’epidemia di vaiolo delle scimmie e’ in fase calante in Europa e Nord America – scrivono gli autori – per cui abbiamo la responsabilita’ di implementare strumenti efficaci per il controllo virale a livello globale, non solo nelle nazioni ad alto reddito. Per questo e’ fondamentale investire nel monitoraggio dei paesi in cui il Monkeypox e’ endemico e nella sperimentazione di vaccini efficaci e strumenti farmaceutici”.

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