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Polizia Postale recupera 15 mila euro di un cittadino incappato nella truffa del falso trading on line

Redazione 1

Polizia Postale recupera 15 mila euro di un cittadino incappato nella truffa del falso trading on line

Lun, 24/10/2022 - 00:29

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La Polizia Postale ha recuperato 15.000 euro di un cittadino incappato nella truffa del falso trading on line. L’uomo, che dopo aver capito di essere caduto vittima di un raggiro si è rivolto alla Postale, ha visto riaccreditata sul proprio conto corrente una fetta consistente della somma da lui stesso investito in criptovaluta.

Gli operatori della Sezione Operativa Sicurezza Cibernetica di Parma della Polizia Postale – nuova denominazione della Sezione della Polizia Postale, hanno innanzitutto ricostruito le movimentazioni di denaro che, su indicazione di fantomatici broker, erano stati convertiti in bitcoin e trasferiti su un portafoglio virtuale aperto su una nota piattaforma di Exchange e nella totale disponibilità dei criminali .

La professionalità e la tempestività dell’intervento ha permesso agli investigatori di congelare il portafoglio prima che venisse completamente svuotato attraverso movimentazioni su altri wallet. Sono quindi riusciti a bloccare quella parte del denaro ancora disponibile e non ancora volatilizzata in ulteriori transazioni, consentendo alla vittima il recupero di una parte di quei risparmi considerati oramai persi nell’improvvido investimento.

Solo nel 2022 in Emilia Romagna sono stati trattati circa 170 casi di truffe da trading on line, con perdite stimate in oltre cinque milioni di euro in netto aumento rispetto ai 3 milioni di euro registrati nel 2021 su 124 segnalazioni. Molte delle vittime, di cui buona parte over 65, risulta aver investito e perso tutti i propri risparmi. Ad oggi il fenomeno dei falsi investimenti risulta essere tra le modalità più registrate – e sicuramente più redditizie – nel mondo delle truffe. I criminali giocano sull’appeal del trading e sul fascino degli investimenti in criptovaluta, fenomeno in forte ascesa che promette facili ricavi in pochi click.

In realtà si tratta di un mondo più facilmente ricco di insidie che di guadagni, almeno per gli investitori meno esperti. Ogni ora fantomatici “analisti finanziari” contattano gli utenti proponendosi con apparente competenza e disponibilità; creano un rapporto di particolare complicità attraverso i numerosi contatti giornalieri; offrono al cliente accessi a portali on line attraverso i quali poter monitorare l’andamento dell’investimento o lo invitano a scaricare applicazioni con cui effettuare da remoto ed in autonomia delle operazioni;

lo rassicurano infine sulla possibilità di potersi svincolare in pochi istanti ed incassare i proventi (a volte, infatti, la affidabilità del meccanismo viene garantita dalla possibilità occasionale di riscuotere piccole somme). Ma quando la vittima termina la sua disponibilità economica oppure decide di monetizzare i profitti, il broker sparisce.

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