CALTANISSETTA – Perché gli operatori del Cara/Cpr di Pian del lago non vengono ancora vaccinati? Eppure sono in continuo contatto con i migranti accolti nella struttura e provenienti dal Nord Africa e spesso risultati contagiati dal Covid. Il quesito viene posto dai segretari dei sindacati Uiltemp (Strazzeri), Flaica Cub (Sutera) e Confsal Snalv (Bonaffini) in una lettera inviata ieri al prefetto di Caltanissetta, al presidente della Regione Musumeci (che ha l’interim dell’assessorato alla Salute), alla direzione dell’Asp nissena ed al sindaco di Caltanissetta.
Tra l’altro proprio ieri si è appreso che nella struttura è risultato positivo un ospite straniero che ha contratto la variante africana del virus. I sindacalisti parlano di una «drammatica situazione venutasi a creare presso il Centro Governativo di accoglienza di Pian del Lago, determinata dalla mancata vaccinazione contro il Covid-19 del personale socio-assistenziale dipendente della società Soc. Coop. Essequadro che gestisce il predetto centro, sia al Centro per i Rimpatri come anche dallo scorso luglio al Centro Quarantena».
«Sebbene il personale addetto non ricopra il ruolo di vero e proprio “sa – nitario” – prosegue la nota sindacale – è pur vero che questa tipologia di lavoratori, per le mansioni alle quali sono addetti, sono in continuo contatto con i migranti accolti. Non si comprende allora come per il personale insistente in tale presidio – sia sanitario come anche alle forze dell’ordine – debbano essere adottate (giustamente) tutte le cautele del caso, mentre per il personale socio assistenziale che, al pari dei sanitari e/o delle forze di polizia, entra in contatto con tali soggetti, non debba essere garantita loro la vaccinazione anti Covid-19 in tempi tempestivi, come è avvenuto ed avviene per gli operatori delle Rsa e delle forze dell’ordine interne al Centro».
Per tali motivi si chiede ai destinatari della missiva «di provvedere tempestivamente alla risoluzione della gravissima e pericolosissima situazione in cui svolgono la propria attività gli operatori socio assistenziali del centro, poiché diversamente il personale non si renderebbe più disponibile alle prestazioni con contatto diretto con i migranti, a cautela della propria incolumità». Passando ai contagi registrati dall’Asp nel territorio nisseno, preoccupa nuovamente la situazione di Serradifalco, per l’impennata di casi accertati nelle ultime ore e si paventa l’istituzione della zona rossa bis a distanza di pochi giorni dalla conclusione della precedente. Ma andiamo al dettaglio del report di ieri sera.
L’Asp ha riscontrato in provincia altri 46 pazienti positivi al Covid, tutti in isolamento domiciliare: 15 pazienti di Serradifalco, 9 di Gela, 7 di San Cataldo, 5 di Caltanissetta, 5 di Delia, 3 di Sommatino, 1 di Montedoro e 1 di Campofranco. Ricoverati in Malattie infettive 2 pazienti di Caltanissetta, 1 di Gela, 1 di Santa Caterina, 1 di Serradifalco, 1 di San Cataldo e 1 di Delia. Dimessi 3 pazienti di Caltanissetta, 1 di Gela e 1 proveniente da fuori provincia.
Ieri ci sono stati altri due morti: un paziente di Niscemi e uno di Gela. Dall’inizio della pandemia le vittime sono 202, di cui 25 persone di altre province. Infine sono stati dichiarati guariti 52 pazienti: 14 di Niscemi, 12 di Gela, 9 di Sommatino, 5 di Serradifalco, 3 di Mussomeli, 3 di Delia, 2 di Mazzarino, 1 di Acquaviva, 1 di Bompensiere, 1 di Campofranco e 1 di San Cataldo. (Foto di repertorio)

