«Entro la fine del prossimo mese di luglio quasi tutti gli abitanti della provincia potrebbero essere vaccinati»: è questo l’obiettivo che, in ottemperanza alle indicazioni fornite dall’assessorato regionale alla Sanità, l’ing. Alessandro Caltagirone, direttore generale dell’Asp, si è dato e che assieme ai suoi collaboratori sta cercando di raggiungere. Intanto il manager ha già fissato un crono programma: «In Sicilia, in base alla popolazione, tutte le Asp dovrebbero raggiungere le 50 mila vaccinazioni al giorno – dice – e di questa quota quella prevista per la provincia nissena è di circa 2.600 dosi utilizzate.
L’idea è quella di raggiungere mille vaccinazioni sia all’Hub del Cefpas che in quella che dovremo avviare nella prossima settimana a Gela; le altre 600-700 vaccinazioni quotidiane si dovranno fare negli ospedali del capoluogo e di Gela, integrandole con quelle che vengono fatte a domicilio. Somministrazioni che verranno effettuate sempre negli ospedali ai soggetti più fragili dove saranno così più protetti, mentre per gli altri saranno fatte nei due Hub».
Considerato che attualmente se ne fanno solamente un migliaio al giorno c’è la necessità di triplicare questo numero… «Sì, e lavoreremo per riuscirci – aggiunge il manager dell’Asp – possibilmente istituendo pure delle postazioni di vaccinazione nei fine settimana nei presìdi ospedalieri di Niscemi, Mussomeli e Mazzarino. Un programma che dipenderà ovviamente dall’arrivo delle quantità dei vaccini che sono state annunziate e che ormai sembrano che saranno disponibili a breve in quantità consistenti, ed in particolare di quelli di Pfizer, di Moderna e, ovviamente di AstraZenica: la prossima scorta in arrivo a Caltanissetta sarà complessivamente di 60 mila dosi per il prossimo mese di aprile, per cui noi tra qualche settimana saremo in grado di portare da mille a duemila la quota di vaccinati, che con un quantitativa analogo, ovviamente, aumenterebbe ulteriormente nel mese di maggio e di giugno, sino ad ottenere l’obiettivo previsto a luglio».
Per fare ciò ogni giorno ci vorrà un afflusso considerevole di persone. «Avremo un’altra riunione nei prossimi giorni a Palermo tra i responsabili delle Asp siciliane – spiega l’ing. Caltagirone – le idee per facilitare al massimo le vaccinazioni non mancano: tra queste c’è quella di fare anche un turno di notte, anche se dubitiamo che dopo la mezzanotte ci sarebbero delle persone disposte a presentarsi nelle Hub. Ci sono molte persone ancora impaurite per le voci che si erano diffuse sul vaccino AstraZenica? Ormai sembra che questo problema sia stato chiarito e superato, anche perché probabilmente c’è stata una impostazione sbagliata della situazione: sarebbe bastato dare il numero delle morti improvvise che si verificano ogni anno e si sarebbe capito subito che anche i decessi di quest’anno rientravano in una tragica “normalità”.
Di decessi così, secondo le statistiche che mi sono state fornite, ogni anno nella provincia nissena purtroppo se ne sono verificati quasi sempre una quindicina, per cui l’episodio della signora di Gela rientrerebbe nei casi morti celebrali e di triste fatalità nei quali il covid-19 non c’entra niente…». Altre idee per incrementare le vaccinazioni? «Delle soluzioni le dobbiamo trovare – spiega ancora il manager dell’Asp nissena – non è possibile infatti continuare così come è stato fatto nei giorni scorsi, con delle persone che si sono prenotate e poi hanno rinunziato perché non volevano fare quello di AstraZenica ed allo stesso tempo ce ne sono state altre che lo avrebbero voluto fare e non sono state ammesse agli ambulatori vaccinali.
A giorni ci saranno delle novità a tal proposito, ed una di queste potrebbe essere quella di aprire alla fascia di persone tra i 60 ed i 70 anni, oppure quella dell’“overbooking” che consentirebbe alle persone che alla fine di ogni turno si metterebbero in coda senza che appartengono alle categorie già indicate e che nei casi di rinunzie verrebbero ammesse alle vaccinazioni. Penso che queste situazioni vadano comunque sbloccate…»

