Sono state messe in crisi da mesi di chiusura forzata le palestre, la loro è una situazione pesantemente cristallizzata dalla pandemia che flagella con i contraccolpi economici attività, imprenditori e utenti.
Per questo si è tenuto in streaming un incontro promosso dal Comune. Presenti Toti Longo consulente dell’assessore allo sport della Regione, Manlio Messina, Vincenzo Lo Muto del Dipartimento regionale allo sport, Daniele Iacò presidente del Comitato Scienze Motorie, Germano Bondì presidente dell’Associazione Nazionale Impianti Fitness e Sport, i gestori di club fitness Maria Rosaria Catalioto, Viviana Venticinque, Massimo La Ferla, Giovanni Mirasole, Alfonso Curatolo, Renato Saporito e Gabriella Aiosa.
«Vogliamo, con le associazioni di categoria e i tecnici sportivi rappresentati dal Comitato Scienze Motorie, elaborare un documento corredato da dati scientifici e proposte di organizzazione logistica verrà sostenuto anche dall’Associazione nazionale dei comuni italiani e che porterò insieme all’assessore allo sviluppo economico Grazia Giammusso la settimana prossima sul tavolo dell’assessore regionale allo sport della Regione per la ripresa delle attività – dice l’assessore Fabio Caracausi – Chiederemo all’as – sessore Messina un contributo per la realizzazione di un grande evento sportivo per sostenere lo sport e le aziende locali».
Già due regioni, l’Emilia Romagna e la Valle d’Aosta, hanno deliberato l’apertura dei centri fitness con il servizio di personal trainer, il Comitato tecnico scientifico con il prossimo Dpcm (dal 6 marzo) sta prendendo in considerazione di estenderlo a tutta la nazione.
Soluzione che lascerebbe l’amaro in bocca ai gestori delle palestre perché economicamente penalizzante e non risolutivo rispetto le reali criticità del comparto in questione, per cui di fatto le poche lezioni giornaliere non consentirebbero di sostenere le spese di mantenimento delle strutture.
Gli imprenditori chiedono che si comprenda il ruolo svolto dai centri fitness, si tratta di luoghi di prevenzione per la tutela della salute dei cittadini, la mancata sensibilità nei confronti dello sport laddove non considerato un’attività indispensabile potrebbe essere annoverato come primo errore del Comitato Tecnico Scientifico – continua l’assessore Caracausi – Inoltre i dati statistici dimostrano che i club fitness sono luoghi sicuri tanto che nel periodo di riapertura dall’inizio della seconda fase non è stato rilevato alcun focolaio».
Un comparto che non può vivere di soli ristori. Toti Longo ha anticipato che anche la Sicilia avvierà le “Palestre della Salute”, «strutture che, oltre ad ospitare le normali attività, con appositi requisiti, potranno accogliere cittadini con patologie croniche come cardiopatici, broncopneumopatici, diabetici, nefropatici, nello svolgimento di programmi di esercizio fisico prescritti dal medico».

