La notizia che il Provveditorato interregionale alle opere pubbliche di Sicilia e Calabria ha definito l’iter per l’affidamento dei lavori ad una nuova impresa per il completamento di una prima parte della nuova ala del Palazzo di Giustizia di Caltanissetta (confermando alla direzione dei lavori il funzionario comunale arch. Angelo Armatore) è stata accolta con soddisfazione negli ambienti giudiziari dell’intero Distretto di Corte d’Appello.
Come è noto, i lavori iniziati l’8 marzo 2013 sono stati sospesi nell’ottobre 2016 per vari motivi (legati anche ai rapporti con l’impresa edile che stava effettuando i lavori).
Ma oltre al “rustico” che è visibile da chi si trova a transitare per via Libertà, cosa resta da realizzare per completare questo corpo di fabbricato? In proposito va fatta una premessa: quello che è stato realizzato è un edificio di circa 600 metri quadrati (a nove livelli , di cui due sotterranei) ed è il primo lotto di un più ampio progetto di ampliamento della struttura giudiziaria di Caltanissetta, ed è quella che è stata battezzata “corpo C”. Per cui in futuro resterebbero da realizzare (?) gli altri due “corpi” (“A” e “B”) per altri 900 metri quadrati che farebbero estendere la nuova ala, sempre su via Libertà, sino al confine con l’auditorium del Liceo Scientifico “Alessandro Volta”.
Per questi due corpi però non c’è ancora il finanziamento che, in origine, era stato quantificato in poco più di 23 milioni di euro in base al progetto generale approvato nel 2005 dal Comitato Tecnico Amministrativo del suddetto Provveditorato. Per il primo lotto (il corpo “C”) la somma è già interamente disponibile (8 milioni 250 mila euro) e per la realizzazione di questo primo troncone della nuova ala l’aggiudicazione è avvenuta con un ribasso del 41,73% sull’importo a base d’asta di 6 milioni 165 mila euro, con poco più di 2 milioni a disposizione dell’ente appaltante.
Per la realizzazione dell’edificio oggi esistente (il “rustico” di cui si diceva prima) sono stati spesi circa 2 milioni 400 mila euro, per cui restano da utilizzare ancora circa 3 milioni 700 mila euro (al lordo della base d’asta) che rappresentano la somma disponibile per completare il corpo di fabbrica. Ed è su questa cifra (al netto del ribasso, non è ancora noto) che l’impresa che si è aggiudicato l’appalto per il completamento del corpo “C” (anch’essa ancora non comunicata) dovrà fare conto per completare questo il lotto. Le opere che restano ancora da realizzare nel corpo “C” riguardano principalmente gli impianti tecnologici (elettrico, idrico, illuminazione e condizionamento) e varie opere edili di completamento come le facciate da rivestire con pareti ventilate, la sistemazione esterna dell’area di pertinenza, nonché il completamento delle rifiniture interne di tutti i nove piani (due dei quali sotto il livello stradale). Il tempo a disposizione per eseguire i lavori è stato fissato in 18 mesi.
Se è rimasta confermata la suddivisione degli spazi e degli ambienti indicati nel progetto generale relativo ai tre lotti (“C”, “B” e “A”), nell’edificio in costruzione sono previsti locali da destinare ad uffici ed archivi. Non ci dovrebbe essere spazio per le aule di udienza, essendo queste previste nella prosecuzione della nuova ala non ancora finanziata. In ogni caso è importante che finalmente il cantiere di via Libertà (chiuso, come detto, dall’ottobre 2016, quindi da 4 anni e 4 mesi) possa essere presto riaperto e che ci siano le somme sufficienti per portare a compimento il lotto “C”. Per il prolungamento dell’intero corpo di fabbrica (cioè i lotti “B” e “C”) non c’è ancora il finanziamento e probabilmente va riverificata la volontà politica di realizzarli effettivamente.
E questa volontà potrebbe passare (anzi diventerebbe decisiva per la realizzazione dell’intera opera progettata) dal disegno di legge bipartisan che un anno fa hanno sottoscritto i quattro deputati nazionali del territorio presenti alla Camera dei deputati (Azzurra Cancelleri e Dedalo Pignatone del Movimento 5 stelle, Daniela Cardinale eletta nelle liste del Partito democratico, Alessandro Pagano della Lega), di cui però al momento non si ha notizia.

