Il ‘Comitato Femminicidio in vita’ per il mese di dicembre da’ il via a una serie di interviste live sui propri canali Facebook che riguardano i diritti dei figli durante le cause di separazione.
“Includeremo anche- come il Comitato fa sapere in una nota di presentazione- gli abusi emotivi che poi sono quelli piu’ difficili da dimostrare quando non ci sono segni fisici di violenza da documentare”.
Obiettivo di queste interviste e’ accendere l’attenzione sulla legge 54 del 2006: “Applicare la 54/2006 sull’affido condiviso- spiega il Comitato- senza mai interessarsi della violenza domestica che devasta l’intero nucleo familiare significa che non si vuole rispettare la serenita’ dei figli, si sta favorendo ulteriore sofferenza.
La parola conflittualita’ e’ violenza. Questa violenza non possiamo piu’ farla pagare ai genitori e ai figli sani.
La legge 54/2006, prendiamone finalmente atto, mantiene i violenti sempre al comando e le vittime sistematicamente abusate.
Tutto il silenzio e l’omerta’ che viene a crearsi, anno dopo anno, attorno alle madri massacrate nei tribunali, le distrae, e le demotiva, le indebolisce. Di piu’.
Legittima il violento e la societa’ a trattarle come se fossero pazze”. ‘Lucia’, di Venezia, “madre-vittima di un ingiusto allontanamento dal figlio nel 2017, in tre anni ha potuto vedere suo figlio solo per 58 ore.
L’Agenzia Dire pubblico’ la sua storia, alcuni mesi fa, utilizzando il nome ‘Lucia’: ).
‘Lucia’ ha deciso di rivelare il suo vero nome e di metterci la faccia organizzando con il nostro Comitato un’intervista che abbiamo fissato per oggi alle 19.
Non possiamo piu’ favorire i padri separati- conclude il Comitato- se il prezzo da pagare per i figli e’ quello di farli vivere come orfani di madre viva”.

