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Finanza, Pirateria audiovisiva: maxi operazione in 12 paesi

Redazione 2

Finanza, Pirateria audiovisiva: maxi operazione in 12 paesi

Mer, 11/11/2020 - 11:46

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Il Nucleo Speciale Tutela Privacy e Frodi Tecnologiche della Guardia di Finanza, in sinergia con un’aliquota di personale altamente specializzato appartenente al Servizio di Polizia Postale e delle Telecomunicazioni della Polizia di Stato, ha concluso una importante operazione di contrasto al fenomeno della pirateria audiovisiva attraverso la trasmissione non autorizzata su rete internet, la cosiddetta “IPTV” – Internet Protocol Television, denominata “The Perfect Storm”.

La complessa attività di indagine, coordinata dal Procuratore della Repubblica Giovanni Melillo e diretta dal Procuratore Aggiunto Vincenzo Piscitelli e dal Sostituto Procuratore Valeria Sico, si è avvalsa dei canali di cooperazione giudiziaria internazionale tramite l’Agenzia Europea Eurojust, mediante il desk italiano, diretto dal Procuratore Filippo Spiezia, coadiuvato dai Sostituti Procuratori Aldo Ingangi e Angela Continisio.

In contemporanea con la riproduzione di numerosi eventi on demand, tra cui partite di calcio dei principali campionati europei, centinaia di migliaia di incauti utenti che avevano stipulato contratti di abbonamento con le IPTV pirata, hanno all’improvviso visualizzato sui propri dispositivi un pannello che li avvertiva che il sito tramite il quale stavano illegalmente visionando il programma era stato sottoposto a sequestro.

La Guardia di Finanza infatti, in esecuzione di provvedimenti emessi dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Napoli, a partire dal pomeriggio del 6 novembre, ha posto gradualmente in essere attività tecniche preliminari di monitoraggio consistenti nel progressivo spegnimento da remoto delle piattaforme, dei server e delle smart card utilizzate dai pirati, nonchè nell’oscuramento dei siti web e dei canali Telegram dediti alla vendita e riproduzione dei contenuti dell’IPTV illegale.

L’attività della Guardia di Finanzia ha consentito il sequestro e l’oscuramento di oltre 5.500 risorse informatiche tra server di trasmissione, piattaforme di gestione, siti vetrina e siti di live streaming, oltre a 350 canali Telegram: in seguito a tale attività, come previsto, i responsabili dell’organizzazione, per rendere comunque possibile la trasmissione dei contenuti illegali alla propria clientela, sono stati costretti a palesare le ulteriori risorse di backup già predisposte per fronteggiare eventuali azioni repressive.

Tale azione di preliminare oscuramento e successivo monitoraggio, ha così consentito di individuare ulteriori 350 siti vetrina e 370 canali Telegram; tali risorse, sono state quindi oggetto di un nuovo sequestro d’urgenza disposto dalla Procura, che ha azzerato ogni residua possibilità in capo all’organizzazione di riprodurre contenuti video in violazione delle norme poste a tutela del diritto d’autore.

Oltre a quelli già citati, i numeri dell’operazione parlano di ben 19 Paesi coinvolti nell’indagine che in particolare ha portato a una serie di perquisizioni e sequestri di attrezzatura e denaro o altre utilità in 12 nazioni, tra cui Malta, Spagna, Germania, Bulgaria, Grecia, Lituania, Slovenia, Svezia, Belgio, Romania, Olanda e Francia nonché di un provvedimento di sequestro e confisca per un totale di 10,6 milioni nei confronti di 23 indagati.

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