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LE TESSERE E IL MOSAICO : I vecchi. Una sofferta constatazione su uno spinoso argomento di Don Salvatore Callari

Don Salvatore Callari

LE TESSERE E IL MOSAICO : I vecchi. Una sofferta constatazione su uno spinoso argomento di Don Salvatore Callari

Dom, 26/07/2020 - 08:30

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Don Giuseppe Callari

Cari lettori, pochi o molti che sarete; so che molti , raffinati ( ma poi in che cosa )mi accuseranno di usare un linguaggio desueto. Oggi si dice “ anziani”; per un ipocrito rispetto? E’ triste considerare che sottilizzare sulla parola “ vecchi” , che si è fatta diventare, dalla spocchiosa civiltà moderna, e dalla bisbetica educazione sociale , quasi un insulto e con miope ipocrisia , E’ una negazione della esistenza di ciò che è sgradito, e non trova posto nella cultura secolarizzata, come se cambiando le parole si possono mutare le situazioni concrete. Ma non sta nell’uso di una “parola” il rispetto, quando la realtà è la negazione di quello che si vorrebbe cambiare. Sta invece nel sentimento, nel trattamento , nella comprensione, nell’amorevolezza che consola, e strappa qualche sorriso. E’ disgustoso sentire parlare dei “vecchi” come rifiuti umani, inutili pesi sociali, causa di spese e di fatiche, con crudele insensibilità. Parlare di questo argomento è come volere districarsi tra un mucchio di rovi. Argomento che si affaccia su molteplici fronti, che non è opportuno trattare qui, sia per lo spazio che per la competenza, Accenniamo, soltanto,; che cosa fanno le istituzioni deputate alla cura dei vecchi, la legislazione governativa, che li ignora, le varie comunità ad essi destinate, talora covi di violenza, di maltrattamenti, di umiliazioni, e si potrebbe fare un lungo elenco. Attenti: non vogliamo ignorare che ce ne sono tante case e istituzioni che nobilmente accolgono e assistono i vecchi. Il nostro rilievo va su quelli indicati nella descrizione sopraddetta. Io qui faccio qualche schizzo per parlare di quanto avviene nelle situazioni delle famiglie comuni, in situazioni normali. Innanzi tutto di ignorare la esistenza di quella fascia di esistenze che ha “ una veneranda età” e ciò , chiama gratitudine, amore, rispetto e attenzione. Basti pensare al “contributo” in parte sbandierato ma più ancora non apprezzato, alla società, Pensiamo al prezioso servizio che fanno a favore dei nipoti, quando “sono a riposo” in teoria ma più occupati in pratica. Quanto sollievo alle famiglie coprendo le molte esigenze quotidiane! Non parliamo anche del contributo economico. E quanto è deplorevole chi per liberarsi, e avere più libertà, e fare le vacanze, si libera della presenza dei vecchi in casa, e li abbandona senza aver provveduto ad una decorosa soluzione. E perché non valorizzare anche l’esempio della testimonianza di fede, della saggezza. E’ vero che talvolta le situazioni sono spiacevoli, mortificanti e difficili. Ma quando non basta a sostenere il peso dell’impegno civile-sociale, entra in gioco un valore più alto, quello della carità cristiana. La Bibbia ; “Figlio soccorri tuo padre nella vecchiaia, anche se perde il senno , non disprezzarlo”. E anticipando i tempi, si può dire :” Tuo padre è oggi quello che tu sarai domani”.

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