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Gela, sindaco denuncia rischio mafia: bruciata siepe sua villa

Redazione

Gela, sindaco denuncia rischio mafia: bruciata siepe sua villa

Mer, 17/06/2020 - 19:12

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Il sindaco di Gela, Lucio Greco, denuncia il rischio che la mafia s’insinui nelle attivita’ amministrative del Comune, e una dozzina di giorni dopo, per metterlo a tacere, qualcuno brucia la siepe di recinzione della sua residenza estiva, nella zona balneare di contrada Manfria. “Il danno non e’ rilevante – dice all’ANSA, Greco – ma il segnale e’ eloquente”. Due settimane fa, intervenendo all’inaugurazione dello “Sportello di solidarieta’ online” nella sede dell’antiracket, il sindaco aveva denunciato “la presenza in citta’ di alcuni personaggi che, seppure compromessi in vicende di tipo mafioso, oggi cercano di occupare posti di un certo rilievo, potendo contare su complicita’ di ogni tipo”.

Per uscire dalla profonda crisi economica esplosa con la chiusura del petrolchimico (convertito in bio-raffineria con 250 dipendenti) e aggravata dagli effetti del lockdown dovuto al Covid-19, Gela si accinge a spendere centinaia di milioni in progetti di recupero energetico, Agenda urbana, Patto per il Sud, alloggi popolari, porto rifugio, e altre iniziative. Ma ci sono alcuni servizi pubblici in questo periodo al centro delle indagini della Procura e oggetto di polemica tra i partiti: lo smaltimento dei rifiuti e la revocata cessione in affitto dei locali dell’Ipab per anziani “Antonietta Aldisio”.

Inspiegabilmente, dopo una serie di proroghe, la gara d’appalto da 6 milioni di euro per il rinnovo annuale della raccolta differenziata della sola Gela, e’ andata deserta per 4 volte in quasi 12 mesi, mentre si attende quella settennale per gli 8 comuni della Srr4 dell’importo di 200 milioni “Su Gela c’e’ il sospetto che le imprese abbiano deciso di fare cartello per alzare il prezzo – dice Greco – ma non ci sono prove”. E davanti al municipio 18 netturbini licenziati protestano da settimane.

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