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Sicilia. Nicoletta Indelicato, uccisa e bruciata: 30 anni a omicida

Redazione

Sicilia. Nicoletta Indelicato, uccisa e bruciata: 30 anni a omicida

Ven, 15/05/2020 - 17:04

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Trenta anni di carcere per uno degli assassini della 25enne Nicoletta Indelicato (nella foto), uccisa e bruciata nelle campagne di Marsala la notte tra il 16 e 17 marzo dello scorso anno. E’ Carmelo Bonetta, di 35 anni, reo confesso dell’omicidio, condannato con il rito abbreviato dal giudice di Marsala, Francesco Parrinello, che ha accolto la richiesta del pm Maria Milia. Disposta, inoltre, l’interdizione completa dai pubblici uffici e il pagamento di una condizionale di 300 mila euro. Procede, intanto, davanti alla Corte d’Assise di Trapani il processo per Margareta Buffa, di 29 anni altra accusata dell’omicidio, amica della vittima.

L’uomo sin dall’inizio ha confessato le sue responsabilita’, con interrogatori sempre piu’ esaustivi per la ricostruzione dell’omicidio che sarebbe legato a motivi di risentimento e gelosia. Secondo l’accusa, la notte dell’omicidio Margareta e Nicoletta uscirono in auto e per tutto il tragitto fino al luogo isolato, Bonetta e’ rimasto nascosto nel portabagagli. Alla prima sosta l’uomo sarebbe uscito dal vano bagagli, ha raggiunto le ragazze e con un coltello avrebbe colpito piu’ volte Nicoletta, assestando dodici fendenti, alcuni dei quali le hanno reciso la vena giugulare sul lago sinistro del collo, altri hanno colpito i polmoni, causando delle fratture alle costole. Tornato in auto, avrebbe preso una tanica di benzina che ha rovesciato sul cadavere dato poi alle fiamme. 

 “Oggi abbiamo ottenuto un pezzettino di verita’ in piu’, ma siamo certi che Bonetta potrebbe continuare a svelare i dettagli di questo macabro omicidio”, dice l’avvocato Giacomo Frazzitta, che assieme al collega Piero Marino ha rappresentato i familiari di Nicoletta Indelicato in aula. Dall’autopsia eseguita sul corpo della vittima si evince che quella notte Nicoletta Indelicato provo’ a difendersi. I due furono arrestati dai carabinieri all’alba del 20 marzo dopo una parziale confessione di Bonetta, che permise il ritrovamento del corpo carbonizzato in contrada Sant’Onofrio. Sin dall’inizio invece l’amica ha negato ogni suo coinvolgimento nell’omicidio.

Durante il processo in corso a Trapani e’ stata depositata un’intercettazione registrata la notte del 19 marzo nella sala d’aspetto della stazione dei carabinieri di Marsala. “No forse non l’hai capito, non si deve trovare il corpo. Ok? capiscimi”, diceva Margareta Buffa. Alla frase della ragazza, Bonetta la invitava a far silenzio e lei ribatteva: “shh cosa?”. “Si deve calmare la situazione, perche’ io ho la macchina sequestrata”, precisava il ragazzo e lei aggiungeva: “Io devo uscire da qua con la mia macchina e la mia vita, ok?”.

A fine 2019 Bonetta venne interrogato dai giudici di Trapani che stanno processando Margareta Buffa. “Anche Margareta ha partecipato all’omicidio” e “assieme abbiamo dato fuoco al suo corpo”, racconto’ ai giudici, prima di crollare a causa di un malore per cui fu necessario il ricovero all’ospedale Sant’Antonio Abate di Trapani.

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