Salute

Catania, falsi invalidi: misure cautelari per sei medici

Redazione

Catania, falsi invalidi: misure cautelari per sei medici

Ven, 22/05/2020 - 11:47

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Sei medici specialisti che, con false certificazioni, hanno consentito la fruizione illegittima di indennita’ d’accompagnamento o pensioni d’invalidita’, sono state raggiunte da un provvedimento restrittivo firmato dal gip di Catania. Il provvedimento e’ stato richiesto dalla procura distrettuale e notificato dai carabinieri della sezione di polizia giudiziaria della Procura. Ai professionisti sono stati contestati i reati di truffa, falsita’ ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, falsa perizia e frode processuale. Due di loro sono finiti in carcere, tre ai domiciliari e per uno e’ stato disposto il divieto ad esercitare la professione medica per un anno. Nell’inchiesta sono coinvolte 21 persone.

Tra gli arrestati c’e’ anche il medico che curo’ il boss Nitto Santapaola. Con false certificazioni, insieme ai complici, ha consentito la fruizione illegittima di indennita’ d’accompagnamento o pensioni d’invalidita’. I sei indagati, in particolare, sono accusati di avere realizzato un “articolato nonche’ fraudolento sistema criminale” finalizzato a far conseguire ai loro assistiti, generando certificazioni ideologicamente false e amplificando la portata di talune patologie, le indennita’ di accompagnamento e pensioni di invalidita’, nonche’ tutti i conseguenti benefici previsti dalla Legge 104 a favore di soggetti che, diversamente, non ne avrebbero avuto diritto.

Il sistema congegnato ha permesso di realizzare ingenti profitti alle parti interessate, vale a dire agli stessi sanitari e ai loro assistiti, procurando, di contro, un notevole danno all’erario, ancora in via di quantificazione. L’indagine e’ scattata grazie anche alla collaborazione di dirigenti dell’Inps di Catania che hanno evidenziato le figure dei dottori Rizzo e Blancato i quali, nel seguire sin dall’inizio le pratiche di numerosissimi assistiti, finalizzate al riconoscimento di particolari e gravi patologie da parte delle varie Commissioni Mediche, sia dell’Asp che dell’Inps di Catania, avrebbero conseguentemente portato a molteplici benefici previsti dalla 104, si avvalevano di una fitta rete di altri loro colleghi specialisti (cardiologi, fisiatri, psichiatri e neurologi alcuni di questi dipendenti dell’Azienda Sanitaria Provinciale di Catania) che, in cambio di laute somme di denaro compilavano certificazioni mediche alterate nella loro essenza se non del tutto false, idonee a fare risaltare patologie inesistenti o, comunque, difformi rispetto alla reale gravita’. 

Gli assistiti venivano indottrinati dai predetti medici affinche’, in sede di valutazione innanzi le competenti commissioni mediche, accentuassero, fraudolentemente, le loro patologie e, in particolare, quelle concernenti le capacita’ cognitive e di deambulazione, anche utilizzando, inappropriatamente, presidi sanitari (pannoloni, sedie a rotelle, stampelle, ecc) al fine di evidenziare la gravita’ della patologia in esame cosi’, di fatto, inducendo in errore, in prima istanza la Commissione medica dell’Asp di Catania e, in sede di revisione, la Commissione Sanitaria dell’Inps di Catania.

Il meccanismo ideato da Blancato e Rizzo, che faceva leva sulle certificazioni falsificate degli specialisti compiacenti, ha permesso a quest’ultimi di assicurarsi importanti benefici economici, nell’ordine di migliaia di euro mensili e, conseguentemente, ai loro assistiti di ottenere importanti privilegi economici e lavorativi (pensioni privilegiate, esenzioni varie, benefici anche verso terzi congiunti). Scoperti 12 casi di falsi invalidi e irregolarita’ nei confronti di 21 soggetti (assistiti e altri medici), ai quali sono contestati, a vario titolo, i reati rilevati dalla Procura.

In carcere sono finiti Giuseppe Blancato, medico di 69 anni, di medicina generale, e Antonino Rizzo di 59, reumatologo e medico di medicina generale noto alle cronache per essere stato il medico che curo’ Nitto Santapaola durante la latitanza, fatto per il quale venne poi assolto. Arresti domiciliari per Sebastiano Pennisi di 58 anni, fisiatra presso l’Asp di Catania in servizio al poliambulatorio di Ramacca; per Carmelo Zaffora, psichiatra di 61 anni, direttore facente funzioni del modulo complesso Catania nord del dipartimento di salute mentale; e per Filippo Sambarato cardiochirurgo di 58 anni, presso la clinica Morgagni, nonche’ presidente del consiglio comunale di Paterno’.

Ad un sesto medico, Innocenza Rotundi detta Barbara di 55 anni, e’ stato imposto il divieto di esercitare la professione medica per un anno. La procura contesta a cario titolo i reati di truffa, falsita’ ideologica commessa da pubblico ufficiale in atti pubblici, falsa perizia e frode processuale. L’inchiesta con 21 indagati e’ stata avviata nell’ottobre del 2018 e si e’ conclusa lo scorso gennaio.