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Caltanissetta, mafia. Parla Silvana Saguto: “Ecco la mia agendina con tutti i nomi. Io trasparente, gli altri no”

Redazione

Caltanissetta, mafia. Parla Silvana Saguto: “Ecco la mia agendina con tutti i nomi. Io trasparente, gli altri no”

Mar, 14/01/2020 - 13:07

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CALTANISSETTA –  “Inizio parlando dalle modifiche dei capi di imputazione. Non c’e’ una conversazione, una frase o un rapporto con Tommaso Virga. Lo chiamavo Antonio, non mi ricordavo neanche il suo nome. L’ho incontrato rare volte andando a messa”. Lo ha detto Silvana Saguto, ex presidente della sezione Misure di Prevenzione del Tribunale di Palermo, rendendo dichiarazioni spontanee questa mattina nell’ambito del processo per la presunta gestione illegale dei beni confiscati alla mafia, che si celebra nei confronti di 15 imputati, nell’aula bunker del carcere di Caltanissetta. L’ex giudice e’ ritenuta la regista del sistema illegale. “Ho portato la famosa agendina di cui si e’ tanto parlato”, ha aggiunto, “non l’ho prodotta soltanto per evitare ulteriori gossip. Sono tutte le persone che mi annotavo come persone di fiducia, brave, che gia’ si erano occupate di attivita’ simili. Ma Tommaso Virga non mi ha manifestato l’intenzione di far nominare il figlio. L’unica cosa che mi ha manifestato e’ che ci ha pregato di toglierlo. L’unica volta in cui ho parlato con Tommaso Virga di suo figlio e’ quando mi ha detto ‘per favore fatelo dimettere’. Io lo definisco un ragazzino da niente perche’ non ha retto, rispetto agli altri, l’impatto mediatico”.

La Saguto ha poi aggiunto: “Gli errori sono sempre possibili, ma io ho dato tutto quello che ho potuto e ho gestito con il massimo della diligenza possibile. Quello che noi guardavamo era il buon andamento generale e comunque nel massimo della trasparenza. I miei provvedimenti sono tutti motivati. “Io motivavo sempre le mie decisioni, quella che non motivava mai era la dottoressa Rosini. Anche se la Rosini dice di mostrarsi dispiaciuta del lavoro che svolgevamo, il marito aveva tre incarichi ed e’ rimasto fino a quando io me ne sono andata”. E ancora: “Io con Rappa non c’entro nulla. Ho saputo soltanto da Fabio Licata che aveva avuto una lettera di encomio da parte della concessionaria che avevano aumentato le vendite. E basta”.

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