Dottoranda di ricerca all’Università Kore di Enna e specialista in Scienze economiche, aziendali e giuridiche, la ventisettenne Deborah Gervasi ha già accumulato molti successi e soddisfazioni. L’ultimo, in ordine cronologico, è il conseguimento del “Best Paper Awards” ricevuto a Lisbona lo scorso giugno nell’ambito della conferenza internazionale Euram.
“È stato un onore vincere il premio alla mia prima esperienza in ambito internazionale” ha raccontato la studiosa.
Tutto è iniziato con la ricerca “The norm of reciprocity in organisation behaviours: a systematic litterature review” curata con la supervisione del professore di “Organizzazione aziendale e gestione delle risorse umane“ Guglielmo Faldetta.
Tale studio, passato al vaglio dell’European Academy of Management (Euram), è stato ritenuto meritevole di attenzione. La ricercatrice, dunque, tra il 26 e il 28 giugno ha esposto il suo lavoro davanti a un pubblico colleghi internazionali ed esperti del settore.
Il lavoro teorico spiega come i comportamenti organizzativi, le relazioni personali – e in generale, quelle sociali – siano importanti nel contesto aziendale e vadano ben oltre la classica visione economicista/utilitarista del “do ut des”. Un approccio che valuta tutte le relazioni di reciprocità tra le persone includendo le esperienze positive e quelle negative.
L’Euram 2019, intitolata “Exploring the future of management”, cercava di valutare le opportunità e le strategie da adottare per il futuro economico internazionale. Dopo aver ascoltato la relazione, interamente condotta in inglese, la commissione ha ritenuto il lavoro della dottoressa Gervasi il migliore tra quelli presentati nella sezione “Filosophy in Business Etics del SIG Business for society”.
Il futuro per Deborah Gervasi è ancora incerto ma l’economista ha ben chiare le sue aspirazioni: “Al termine del dottorato – ha raccontato – mi piacerebbe restare nell’ambito accademico in veste di ricercatrice”.
Nella foto di copertina, da sinistra:il Chair del SIG Business for Society Francesco Gangi, la ricercatrice Deborah Gervasi e il professore Guglielmo Faldetta