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Trapani. Operazione “Palude”, 4 arresti e 26 indagati: corruzione, in manette anche il capo del Genio Civile

Redazione

Trapani. Operazione “Palude”, 4 arresti e 26 indagati: corruzione, in manette anche il capo del Genio Civile

Mar, 27/11/2018 - 10:43

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TRAPANI – E’ stata battezzata “Palude” l’operazione sella Guardia di finanza che ha scoperto un vasto sistema di corruzione. Quattro le misure cautelari. Arrestati e posti ai domiciliari il capo del Genio civile di Trapani, un dirigente del Comune di Castellammare del Golfo e due imprenditori. Indagate altre 26 persone tra funzionari pubblici, imprenditori e professionisti. Le indagini svolte dalla Tenenza di Alcamo, sotto il costante coordinamento della Procura della Repubblica di Trapani, hanno permesso di contestare i reati di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, falso materiale ed ideologico commesso da pubblici ufficiali in atti pubblici e violazioni alla normativa in materia di appalti pubblici, disvelando un sistema criminale finalizzato ad assicurare agevolazioni a numerosi soggetti privati ed imprenditori in relazione agli adempimenti in materia di edilizia privata e pubblica di competenza del Genio Civile e all’affidamento di lavori pubblici. Due le attivita’ di indagine che hanno coinvolto 30 persone e confluite dell’operazione di oggi. La prima ha individuato come fulcro del sistema criminale accertato la figura dell’ingegnere capo del Genio civile di Trapani, il quale, attraverso lo studio tecnico formalmente intestato al figlio, curava in prima persona numerose pratiche destinate ad essere trattate per competenza dall’ufficio da lui diretto, assicurando un trattamento di favore ai suoi ‘clienti’ privilegiati, con la complicita’ di alcuni dipendenti del medesimo ufficio nonche’ di liberi professionisti. Infatti, e’ stato accertato che il Capo del Genio civile aveva nel tempo creato una propria personale posizione di potere, basata su di un’opaca rete di relazioni interpersonali con professionisti, funzionari pubblici locali e regionali, uffici tecnici comunali e imprenditori. Il sistema clientelare ha comportato che molte delle pratiche dirette all’ufficio del Genio civile della Provincia di Trapani passassero dallo studio tecnico del figlio dell’ingegnere capo, grazie all’opera di un compiacente gruppo di ingegneri, architetti e geometri interessati a favorire i loro clienti e loro stessi negli adempimenti relativi a manufatti e strutture di cemento armato, a discapito degli altri professionisti dello stesso settore.

 Intercettazioni telefoniche ed ambientali hanno accertato che i privati e gli imprenditori agevolati, spesso con la complice mediazione dei professionisti, ripagavano i favori con denaro contante o altro. In un caso, infatti, e’ stato accertato che, in cambio di affidamenti diretti in somma urgenza di lavori presso strutture di due pubbliche amministrazioni, l’imprenditore favorito ha praticato al capo del Genio civile un consistente sconto rispetto all’originario credito vantato nei confronti di una societa’ operante nel settore delle energie rinnovabili, amministrata di fatto dal pubblico ufficiale; o lavori edili presso una delle sue abitazioni.Le indagini hanno permesso di accertare ulteriori illeciti di tre imprenditori titolari di aziende di autotrasporti attive ad Alcamo, i quali, attraverso l’utilizzo di falsi buoni di prelievo di acqua, hanno provveduto ad effettuare numerosi prelievi di acqua potabile presso il serbatoio comunale, senza corrispondere la prevista tariffa. Le attivita’ investigative hanno, poi, evidenziato anche il sistema illegale utilizzo dell’acqua da pozzi privati con la costante destinazione di acqua non potabile al consumo umano (ad esempio, presso un centro dialisi, scuole e bar), situazione nella quale tempestivamente e’ intervenuto il Comune di Alcamo con una specifica regolamentazione delle procedure di attingimento dell’acqua potabile dal serbatoio comunale denominato “Bottino”. Un secondo procedimento penale ha visto coinvolto il Dirigente del III Settore Lavori Pubblici del Comune di Castellammare del Golfo, il quale ha sistematicamente agevolato due noti imprenditori titolari di societa’ di costruzioni di edifici, estrazione di pietre e coltivazione, attraverso l’assegnazione di appalti pubblici e l’affidamento diretto di lavori pubblici in somma urgenza, in violazione della normativa in materia di Codice degli Appalti e dei Lavori pubblici. Accertata la concessione gratuita di una porzione di terreno di proprieta’ di una delle due societa’ riconducibili agli imprenditori, per consentirvi l’installazione di due campi eolici per la produzione di energia elettrica. Il dirigente ha provveduto ad affidare ai due imprenditori coinvolti l’esecuzione di lavori in somma urgenza, consentendo loro di beneficiare di maggiori introiti attraverso illegittime delibere comunali di varianti in corso d’opera. In diversi altri casi hanno ottenuto l’aggiudicazione di appalti pubblici – nonostante l’irregolarita’ della posizione contributiva che l’avrebbe esclusa – con offerte caratterizzate da forti ribassi, potendo contare proprio sulle varianti in corso d’opera.

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