Salute

Maxi-scandalo in Sicilia: assenteismo all’Assessorato alla Salute, 42 indagati

Redazione

Maxi-scandalo in Sicilia: assenteismo all’Assessorato alla Salute, 42 indagati

Mar, 27/11/2018 - 09:17

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Operazione contro l’assenteismo all’Assessorato alla Salute della Regione siciliana. Ventidue dipendenti sono stati sottoposti a misure restrittive e venti sono stati denunciati. Continua senza sosta la lotta al fenomeno dell’assenteismo nelle Pubbliche Amministrazioni dello Stato da parte dei Finanzieri del Comando provinciale di Palermo. A finire questa volta nel mirino degli investigatori e’ stato l’Assessorato regionale alla Salute in piazza Ottavio Ziino, nel capoluogo siciliano. L’attivita’ investigativa, coordinata dalla locale Procura, ha messo in luce l’esistenza di una consolidata prassi di assenteismo ingiustificato realizzata attraverso un andirivieni di dipendenti pubblici che, in completa autonomia, gestivano i loro turni di servizio con presenze fittizie debitamente e furbescamente certificate. I “furbetti del cartellino” grazie alla mutua collaborazione fra loro, ovvero tramite lo scambio dei badge e l’utilizzo improprio dei pc aziendali, riuscivano in modo sistematico ad attestare false presenze. Molti dipendenti infatti, seppur fittiziamente risultavano in servizio, erano soliti recarsi a lavoro con circa 3 ore di ritardo, occuparsi di faccende private quali per esempio la spesa o il parrucchiere e in taluni casi persino raggiungere localita’ fuori Palermo.

 Gli accertamenti svolti dalle Fiamme Gialle, attraverso pedinamenti, riscontri sul territorio e tramite l’utilizzo di microspie hanno consentito di smascherare il fenomeno di cosiddetti “dipendenti fantasma”, rilevando e censendo piu’ di 400 ore fraudolentemente attestate ma in realta’ mai rese. A finire sotto accusa sono stati 42 dipendenti dell’Assessorato Regionale che, a vario titolo, risponderanno dei reati di truffa aggravata, accesso abusivo al sistema informatico e false attestazioni e certificazioni, di cui 11 sono stati sottoposti alla misura cautelare degli arresti domiciliari, 11 sono stati destinatari della misura dell’obbligo di firma e 20 denunciati a piedi libero.

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