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Sicilia, diplomi facili: ex deputato Ars tra 110 indagati, al vaglio studenti

Redazione

Sicilia, diplomi facili: ex deputato Ars tra 110 indagati, al vaglio studenti

Gio, 04/10/2018 - 17:09

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AGRIGENTO – Centodieci indagati, quattro scuole paritarie che “vendevano” diplomi e 300 mila euro in contanti, all’interno di una scatola di scarpe, trovati e sequestrati nell’abitazione dell’ex deputato regionale Gaetano Cani, dirigente scolastico, principale indagato dell’inchiesta “Diplomat”.

Cani, dirigente scolastico in aspettativa, è attualmente collaboratore dell’assessore alle Attività produttive Girolamo Turano. Sedeva sui banchi dell’Ars nella scorsa legislatura, ma non è stato rieletto nelle liste dell’Udc.

I dettagli dell’operazione, che ha portato al sequestro complessivo di circa 400 mila euro oltre che di 22 diplomi “taroccati”, sono stati illustrati dal procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio e dai pm Simona Faga e Paola Vetro insieme al colonnello Giorgio Salerno, comandante provinciale della Guardia di Finanza di Ragusa e al maggiore delle Fiamme gialle Luigi De Gregorio. L’inchiesta e’ partita dalla procura di Ragusa per il coinvolgimento di un istituto di Ispica che risultava collegato ad altri della provincia di Agrigento. “Siamo in presenza di una vera e propria organizzazione a delinquere – ha spiegato Patronaggio – dove ognuno aveva un ruolo preciso nella vendita dei diplomi. Gli alunni e i loro genitori, al momento, non sono indagati, ma la loro posizione e’ al vaglio. Nella lista dei 110, a cui stiamo notificando l’avviso di chiusura dell’inchiesta, ci sono pubblici ufficiali in servizio nelle scuole. Si tratta di insegnanti, dirigenti scolastici e personale di cancelleria”.

Quattro gli istituti coinvolti. Sono l’istituto Pirandello di Licata, l’istituto Pirandello di Canicatti’, la scuola “Alessandro Volta” di Canicatti’ e l’istituto San Marco di Acireale. “Nell’inchiesta – ha precisato Patronaggio – non risultano indagati, al momento, gli alunni e i loro genitori che sono stati interrogati come persone informate dei fatti ma e’ chiaro che sapevano di avere beneficiato di lezioni false, di esami truccati e altro. Quindi la loro posizione e’ al vaglio”.
“L’attivita’ scolastica – ha spiegato il comandante della Guardia di Finanza di Ragusa – era del tutto fittizia. Niente lezioni e niente interrogazioni. Risultava solo sulla carta perche’ gli studenti pagavano consistenti quote di iscrizioni. Quando si doveva fare i conti con le commissioni di esami esterne si faceva in modo di risolvere la questione comunicando prima le domande e dando in anticipo i temi delle prove scritte. Tutto avveniva con grande sfrontatezza”. I reati contestati sono l’associazione per delinquere, il falso commesso dal pubblico ufficiale in atto pubblico, la rivelazione del segreto di ufficio e l’abuso di ufficio. Patronaggio ha aggiunto: “Non spetta a noi annullare i diplomi, abbiamo ritenuto di intervenire con il sequestro perche’ cinque studenti si stavano iscrivendo all’universita’. Investiremo della questione le autorita’ scolastiche, spettera’ a loro avviare un procedimento amministrativo ed eventualmente invalidare il titolo di studio.