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Caltanissetta, giovedì 25 Ottobre si inaugura alla Galleria Civica d’Arte di Palazzo Moncada la mostra della pittrice Anna Kennel “Tra sogno e realtà”

Redazione

Caltanissetta, giovedì 25 Ottobre si inaugura alla Galleria Civica d’Arte di Palazzo Moncada la mostra della pittrice Anna Kennel “Tra sogno e realtà”

Gio, 25/10/2018 - 09:36

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CALTANISSETTA – Si inaugurerà Giovedì 25 Ottobre alle ore 18 nelle sala del piano nobile della Galleria Civica d’Arte di Palazzo Moncada la mostra della pittrice Anna Kennel, dal titolo “Tra sogno e realtà”, che sarà visitabile sino al 10 Novembre dal Martedì al Sabato negli orari 10-13 e 17-20.

La mostra sarà inaugurata alla presenza dell’artista Anna Kennel dall’assessore alla cultura e ai beni museali e culturali del Comune di Caltanissetta Pasquale Tornatore, e saranno presenti anche il critico d’arte prof. Salvo Ferlito e la prof.ssa e curatrice di mostre d’arte Anna Maria Ruta.

Il Comune di Caltanissetta ha deciso di ospitare, nella Galleria Civica d’Arte del seicentesco Palazzo Moncada, la mostra della pittrice Anna Kennel, un’artista che con la sua sensibilità, l’interesse alla natura e con il suo linguaggio artistico, trasmette all’osservatore attento le emozioni ed i valori della madre terra.
Le diverse mostre personali e collettive che da oltre quarant’anni Anna Kennel ha realizzato in Italia e all’estero, hanno permesso ai fruitori delle sue opere di vivere momenti di contemplazione e riflessione sull’importanza del paesaggio, del mondo naturale per la cura delle nostre anime, e ci si aspetta che la visione delle trenta opere di Anna Kennel possano infondere anche ai visitatori della mostra di Caltanissetta, l’amore per la natura ed il paesaggio, che anche nel nostro territorio rappresentano una risorsa da preservare, amare e valorizzare.

Come scrive il critico d’arte Salvo Ferlito, l’inconfondibile nitore del segno grafico di Anna Kennel, l’estrema precisione nel delineare e dare forma al proprio immaginario, l’armoniosa raffinatezza nell’orchestrare e amalgamare le cromie, l’adesione incondizionata e programmatica al verbo figurativo, l’approccio quasi scientifico e sentitamente ecologista al mondo naturale, sono tutte caratteristiche fondamentali e costitutivi di un modo assolutamente “classico” di considerare il proprio ruolo di artista.

Anna Kennel ama il mondo naturale e ne canta l’incommensurabile bellezza, ma ciò senza mai incorrere nella fuga del reale, e ancor meno senza indulgere ad artifici di retorica o a stucchevolezze estetizzanti.

Il suo linguaggio e la sua sintassi figurativi nulla, infatti, concedono alle facili piacevolezze o ai semplicismi didascalici; viceversa – pur nella totale fedeltà e la verità ottica – si rendono capaci di una assai intensa efficacia narrativa, impregnata d’un sostrato emozionale ed affettivo mai squillante o esibito, ma espresso con misura attraverso un lirismo raffinato ed elegante.
Nessun tono languidamente elegiaco (tipico di chi rimpianga un Eden idealizzato e ormai perduto) né tanto meno teatralmente allarmistico (com’è proprio di coloro che mirino a suscitare delle facili emozioni), ma un approccio carico di un profondo sentimento di rispetto per la natura.

La mimesi figurativa si fa dunque appropriata espressione di una ferma volontà di denuncia delle insidie cui la terra è sottoposta per ottusa cupidigia o mera superficialità, e tutto ciò rifuggendo da catastrofismi esibiti e plateali e proponendo invece per lo smascheramento simbolico o allusivo o per il ricorso all’umor e all’ironia.
Il messaggio ambientalistico della nostra Anna è diretto ed efficace, con una fresca immediatezza che è tipica della battuta improvvisa e folgorante o del motto salace e irriverente che può indurre ad emozionare i singoli individui.

Anna Kennel scrive delle sue opere:  “La natura che ci circonda è stata sempre un tema centrale nella vita dell’uomo; la cruciale importanza per il suo equilibrio è fondamentale. Sin dalla fine degli anni settanta gli intellettuali hanno creato una corrente letteraria per sviluppare una sensibilità ed una coscienza maggiore, sempre più accentrata verso la tutela della natura, chiamata ecocriticism (in italiano ecocritica), scrivendo pagine immortali di letteratura ambientale.

Anche gli scienziati ecologisti si sono impegnati per studiare ed affrontare problematiche importanti per il Pianeta. La letteratura, la scienza, e perché no, anche l’arte, hanno creato un pensiero di vita diverso. Abbiamo creduto, sino a pochi decenni fa, che la Terra sarebbe stata sempre in grado, nell’arco di 365 giorni, di rigenerarsi, dando luogo ad uno scontato ciclo di vita. Non è stato così! La vita di un intero pianeta è stata sconvolta, e l’ecosistema, così perfetto, ma anche così fragile, è stato distrutto. L’umanità dispone di un budget di risorse naturali rinnovabili, che la Terra è stata in grado di rigenerare.

Tali risorse vengono consumate sempre più rapidamente, lOvershoot Day (il giorno del superamento delle risorse del Pianeta), è il giorno che ne indica l’esaurimento ufficiale. Oggi non si può più essere indifferenti, continuando ad avere un colpevole disimpegno, sperando che queste parole arrivino all’orecchio di chi non rinunzia a nulla per il “bene comune”, di chi continua a far uso di energie non rinnovabili, di chi fa guerre inutili e devastanti, di chi fa esperimenti nucleari con avidità crescente, di chi deforesta, di chi incendia boschi, di chi fa uso sconsiderato di pesticidi, di chi non rispetta il mare e via dicendo.

Insomma a tutti quelli che devono assolutamente cambiare, riprogettendo un mondo in grado di vivere senza né colpe né rimorsi, ma soltanto avendo un’autentico rispetto per la vita! Sino ad oggi l’uomo ha fatto del suo peggio; adesso è tempo che faccia del suo meglio per abbandonare questa Realtà per un Sogno migliore.”

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