Salute

Alimentare: Coldiretti, olio fuorilegge in un ristorante su 4 

Redazione

Alimentare: Coldiretti, olio fuorilegge in un ristorante su 4 

Dom, 07/10/2018 - 12:38

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ROMA- Al ristorante e’ fuorilegge un contenitore di olio su 4 (22%) che non rispetta l’obbligo del tappo antirabbocco, entrato in vigore quasi 4 anni fa con la Legge 30 Ottobre 2014, n. 161 che prevede anche sanzioni e la confisca del prodotto. E’ quanto ha denunciato la Coldiretti sulla base dei dati Ixe’ alla Giornata nazionale dell’extravergine italiano al Villaggio contadino al Circo Massimo a Roma che ha dato inizio alla raccolta delle olive in Italia con migliaia di agricoltori che hanno lasciato le campagne per difendere nella Capitale il prodotto piu’ rappresentativo della dieta mediterranea. Gli oli di oliva vergini proposti in confezioni nei pubblici esercizi, fatti salvi gli usi di cucina e di preparazione dei pasti, devono essere presentati – sottolinea la Coldiretti – in contenitori etichettati conformemente alla normativa vigente, forniti di idoneo dispositivo di chiusura in modo che il contenuto non possa essere modificato senza che la confezione sia aperta o alterata e provvisti di un sistema di protezione che non ne permetta il riutilizzo dopo l’esaurimento del contenuto originale indicato nell’etichetta. La legge prevede anche sanzioni per chi non usa oliere con tappo antirabbocco che vanno da mille a 8mila euro e la confisca del prodotto. Si tratta di una tutela per produttori, consumatori e anche per i ristoratori rispetto dalla concorrenza sleale di chi spaccia come extravergine italiano un prodotto importato di bassa qualita’. Una misura che tutela gli operatori che dal campo alla tavola puntano sul Made in Italy e sulla qualita’ dell’offerta alla propria clientela ma che – continua la Coldiretti – aiuta anche l’economia nazionale in un difficile momento di crisi. La vendita di olio straniero come Made in Italy e’ una delle frodi piu’ comuni al ristorante ma e’ purtroppo diffuso anche il confezionamento di olio di semi che viene adulterato e spacciato come extravergine e non mancano neppure gli inganni in etichetta con indicazioni false o ingannevoli che riguardano anche la ristorazione. “Con il balzo della produzione spagnola quest’anno peraltro e’ piu’ elevato il rischio che olio straniero venga “spacciato” come italiano”, ha affermato il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottolineare che “l’Italia e’ anche un grande Paese consumatore con gli acquisti di olio di oliva a persona che sono attorno ai 9,2 chili all’anno, dietro la Spagna con 10,4 chili e la Grecia che con 16,3 chili domina la classifica”.

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