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Incendi, emergenza Sicilia. Legambiente: in fumo 26.278 ettari di zone protette nell’isola

Redazione

Incendi, emergenza Sicilia. Legambiente: in fumo 26.278 ettari di zone protette nell’isola

Mar, 15/08/2017 - 08:29

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“L’emergenza incendi non conosce tregua e non risparmia neanche le maggior aree di valore naturalistico, incluse quelle nella Rete Natura 2000. Non solo il Vesuvio, ma anche tante altre aree protette, nazionali e regionali, sono sotto la morsa degli incendi: dal Cilento e Vallo di Diano, al Gargano, dall’Alta Murgia alla Majella, dalla Sila al Pollino al Gran Sasso passando per la Riserva dello Zingaro in Sicilia, sono troppe le aree di pregio del centro-sud finite in balia di ecocriminali e piromani”.
E’ il bilancio degli incendi che hanno colpito la Penisola quest’estate, elaborato da Legambiente confrontando e analizzando “i dati cartografici delle superfici percorse dal fuoco raccolti dalla Commissione europea con quanta parte della ‘natura protetta’ sia bruciata fino ad oggi in Italia”. Il quadro che emerge “e’ davvero preoccupante – scrive Legambiente -. Nel 2017 sono ben 24.677 gli ettari delle Zone di Protezione Speciale – ZPS, istituite in base alla direttiva Uccelli per tutelare l’avifauna e i loro habitat, bruciati dalle fiamme, 22.399 quelli dei Siti di Importanza Comunitaria – SIC, istituiti in base alla direttiva Habitat per preservare habitat e specie animali e vegetali minacciate presenti nel nostro Paese, andati in fumo, e ben 21.204 gli ettari dei parchi e delle aree protette devastati dalle fiamme”.

“Tenuto conto della parziale sovrapposizione delle tre tipologie, la superficie complessiva stimata colpita dai roghi ammonta a circa 35.000 ettari, un danno ingente al paesaggio, al patrimonio di biodiversita’ con rischi per l’incolumita’ delle persone e dei beni. Tra le regioni piu’ colpite Sicilia, Campania e Calabria”.
“Quasi un terzo dell’intera superficie percorsa dal fuoco, tra il 1 gennaio e il 6 agosto 2017, ha interessato le aree di maggior valore naturalistico presenti in Italia. In tutta la Penisola la superficie complessiva bruciata, dall’inizio del 2017 fino al 10 agosto, ha superato quota 101.000 ettari, piu’ che raddoppiando quanto andato in fumo in tutto il 2016”.
“Il 2017 verra’ ricordato, come lo furono il 2007 e il 1997, come un anno orribile per la devastazione prodotta dal fuoco che ha divorato anche gran parte del patrimonio naturalistico italiano – dichiara Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente -.
Governo, Regioni, Comuni ed Enti parco assumano piena consapevolezza del danno enorme che deriva dall’arrivare impreparati alla stagione critica per il rischio incendi, ancor piu’ oggi che i cambiamenti climatici stanno ulteriormente aggravando tale rischio. In particolare i diciassette anni trascorsi dalla pubblicazione delle legge 353 del 2000, che assegna competenze e ruoli per prevedere, prevenire e contrastare gli incendi boschivi, rappresentano un arco temporale tale da rendere inaccettabile questo disastro ambientale”.

“Ognuno si assuma, dunque, le proprie responsabilita’ e assolva ai gia’ troppi ritardi accumulati fino ad ora, prima che sia troppo tardi – conclude -. Servono piu’ prevenzione e controlli e una efficace politica di adattamento ai cambiamenti climatici”.
Gli incendi nel 2017 hanno coinvolto in Italia 87 Siti di Importanza Comunitaria (principalmente in: 31 Sicilia, 24 Campania, 8 Calabria, 7 Puglia, 5 Lazio, 4 Liguria), 35 Zone di Protezione Speciale (10 Sicilia, 6 Campania, 5 Calabria, 5 Lazio, 3 Puglia, 1 Liguria) e 45 Parchi e Aree protette (12 Sicilia, 13 Campania, 5 Lazio, 4 Calabria, 4 Puglia, 1 Liguria), tra cui 9 Parchi nazionali, 15 Parchi regionali e 16 Riserve naturali. Le regioni che hanno perso il patrimonio maggiore sono: la Sicilia (con 11.817 ettari (ha) bruciati nei SIC, 8.610 nelle ZPS e 5.851 nelle Aree protette), la Campania (8.265 ha nei SIC, 4.681 nelle ZPS e 8.312 nelle Aree protette), la Calabria (666 ha nei SIC, 3.427 nelle ZPS e 3.419 nelle Aree protette), la Puglia (1.687 ha nei SIC, 1.535 nelle ZPS e 1.283 nelle Aree protette), il Lazio (173 ha nei SIC, 2.797 nelle ZPS e 847 nelle Aree protette) e la Liguria (1.083 ha nei SIC, 325 nelle ZPS e 300 nelle Aree protette).

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