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Droga e abigeato, in corso operazione anti-mafia sull’asse Sicilia-Calabria 19 arresti

Redazione

Droga e abigeato, in corso operazione anti-mafia sull’asse Sicilia-Calabria 19 arresti

Mer, 07/06/2017 - 09:25

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L’indagine condotta dai carabinieri del nucleo investigativo ibleo ha consentito di accertare che il clan di “Cosa Nostra” operante a Vittoria e Comiso, negli ultimi anni, si era dedicato al traffico di sostanza stupefacente del tipo cocaina, che acquistava dalla Calabria, da soggetti legati alle ‘ndrine operanti della piana di Gioia Tauro, per poi smerciarla in tutta la provincia di Ragusa e anche nella provincia di Agrigento.
RAGUSA – Su delega della Direzione distrettuale antimafia della Procura di Catania, dalle prime ore di oggi i Carabinieri del comando provinciale di Ragusa, stanno dando esecuzione ad un’ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip del Tribunale di Catania, nei confronti di 19 persone siciliane e calabresi, dedite al traffico e spaccio di sostanze stupefacenti e furti di bestiame tra la Calabria e la Sicilia.
L’indagine condotta dai carabinieri del nucleo investigativo ibleo ha consentito di accertare che il clan di “Cosa Nostra” operante a Vittoria e Comiso, negli ultimi anni, si era dedicato al traffico di sostanza stupefacente del tipo cocaina, che acquistava dalla Calabria, da soggetti legati alle ‘ndrine operanti della piana di Gioia Tauro, per poi smerciarla in tutta la provincia di Ragusa e anche nella provincia di Agrigento. L’indagine ha anche permesso di ricostruire i legami tra gli esponenti di “Cosa Nostra Vittoriese” e i clan della medesima organizzazione criminale operanti nella provincia di Agrigento, nello specifico appartenenti al clan Fragapane, il cui capo clan, Salvatore, rappresentante di “Cosa Nostra” per la provincia di Agrigento, e’ detenuto in quanto condannato all’ergastolo per la scomparsa e l’uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo, figlio del collaboratore di giustizia.
Nel corso delle indagini e’ stato anche accertato che un’altra delle attivita’ criminali a cui si era dedicata “Cosa Nostra Vittoriese” era l’abigeato, compiendo una serie indeterminata di furti di capi di bestiame, in molti casi intere greggi di animali, ai danni di aziende di allevamento site in varie province siciliane. Tali furti venivano messi in atto da soggetti calabresi, su indicazioni ricevute da basisti locali, con successiva rivendita del bestiame in Calabria.
Gli ulteriori dettagli dell’operazione saranno resi noti durante una conferenza stampa in programma alle ore 11:30, presso la Procura della Repubblica di Catania, alla presenza del procuratore capo Carmelo Zuccaro, del procuratore aggiunto presso la Dda Carmelo Petralia e del sostituto procuratore Valentina Sincero.