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Catania, Blue Whale: sventato suicidio, denunciato un 16enne

Redazione

Catania, Blue Whale: sventato suicidio, denunciato un 16enne

Lun, 05/06/2017 - 10:37

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Denunciato in stato di libertà alla Procura della Repubblica per i minorenni un ragazzo di 16 anni, residente in provincia di Cosenza, ritenuto responsabile di istigazione al suicidio.

CATANIA – La trappola del “Blue Whale” anche a Catania: avrebbe potuto essere l’inizio di una “prova” che, con ogni probabilita’, avrebbe avuto come epilogo il suicidio di un’adolescente tramite il lancio nel vuoto da un edificio, ma la Polizia Postale di Catania ha interrotto la macabra gara, individuando e denunciando in stato di liberta’ alla Procura della Repubblica per i minorenni un ragazzo di 16 anni, residente in provincia di Cosenza, ritenuto responsabile di istigazione al suicidio.

L’indagine e’ partita dalla segnalazione alla Polizia Postale di una ragazza catanese venuta a conoscenza di una sua amica che era caduta nella terribile rete. I poliziotti hanno immediatamente contattato la giovanissima residente in provincia di Catania e suoi i genitori; hanno, poi, proceduto all’analisi del suo smartphone, al cui interno e’ stata ritrovata una sessione chat, nella quale un utente dava conferma che la minore era entrata nel Blue Whale, affermando “che non poteva piu’ ritirarsi e che l’ultima prova da superare consisteva nel suicidarsi, buttandosi da un edificio alto”.
Le indagini della Polizia hanno consentito di giungere all’identificazione del soggetto “istigatore”, un minore di 16 anni della provincia di Cosenza, nei confronti del quale la Procura per i Minorenni di Catania ha emesso un decreto di perquisizione locale e informatica, con relativo sequestro dei dispositivi, eseguito dalla Polizia Postale. Gli agenti stanno provvedendo a eseguire ulteriori e piu’ approfonditi accertamenti tecnici sul telefono e sul notebook sequestrati all’indagato, al fine di acquisire ulteriori elementi investigativi e verificare se altri soggetti siano stati adescati.
Il ragazzo ha confermato ai poliziotti la partecipazione e i contatti, aggiungendo che lui stesso era stato “avvicinato” alla pratica tramite la piattaforma Instagram. I genitori del giovane sono stati ammoniti a monitorare il comportamento del ragazzo in maniera costante e assidua.

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