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Caltanissetta, stagione 2016-17 Moni Ovadia: “il berretto a sonagli”, 11 dicembre

Redazione

Caltanissetta, stagione 2016-17 Moni Ovadia: “il berretto a sonagli”, 11 dicembre

Ven, 09/12/2016 - 16:20

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CALTANISSETTA – Sarà il più classico dei testi di Luigi Pirandello affidato a un grande mattatore della scena siciliana ad inaugurare domenica 11 dicembre la nuova stagione del Teatro Regina Margherita di Caltanissetta firmata da Moni Ovadia e realizzata dal Comune grazie al supporto di due prestigiosi sponsor: Crodino e Caltaqua. Una stagione di alto profilo dedicata a Dario Fo e che per questo motivo viene rappresentata proprio da “Lisistrata” (tecnica mista su tela, cm 208 x 151), opera realizzata nel 2012 dal Premio Nobel recentemente scomparso, concessa dal figlio Jacopo Fo che si è detto molto onorato per questo omaggio del Comune di Caltanissetta.

Domenica 11 dicembre alle ore 20.30 darà il via alla stagione “Il berretto a sonagli” il fortunato spettacolo acclamato dal pubblico di mezza Italia di cui è regista e interprete Sebastiano Lo Monaco (nella foto) che in scena vestirà i panni di Ciampa, un personaggio apparentemente grottesco, ma eroico e pieno di umanità, considerato il più moderno degli eroi pirandelliani.

E moderna è anche questa commedia in due atti, che Lo Monaco svecchia e attualizza pur rimanendo fedele al testo originale scritto un secolo fa, che ruota intorno alla vicenda di quest’uomo, apparentemente vinto, ma che in realtà non è disposto a trasformarsi in un burattino in balìa di una donna gelosa. Un tema drammatico, ambientato in una scena particolare e minimalista firmata da Keiko Shiraishi, che in questa messinscena risulta essere ancora più attuale anche grazie alle musiche originali di Mario Incudine che accompagnano la storia fino a giorni nostri.

«Tutti gli attori di questo spettacolo  – scrive Sebastiano Lo Monaco nelle note di regia – hanno cercato di essere personaggi vivi e veri, più di noi che respiriamo, alternando pianto e riso durante tutto lo svolgimento del dramma. Mi preme però dire la ragione per la quale mi sono appassionato a questo progetto: il personaggio di Ciampa, apparentemente grottesco, ma in realtà straziante. Un personaggio affrontato dagli attori alla fine della propria carriera, ad ogni modo avanti con gli anni. Questo travisava la forza drammatica del personaggio, così eroico e pieno di umanità, una umanità silenziosa e astuta che gli dà la forza di difendere la sua infelicità coniugale, contro la società ridicola di quel tempo. Un personaggio insomma apparentemente piccolo ma infinitamente grande».

Lo spettacolo, che vede in scena anche Maria Rosaria Carli (Beatrice Fiorica) Clelia Piscitello (La Saracena) Lina Bernardi (Fana), Rosario Petix (Delegato Spanò), Claudio Mazzenga (Fifì La Bella) Maria Laura Caselli (Nina, la moglie di Ciampa) e la superlativa Gianna Giachetti nel ruolo di Assunta La Bella, ha inanellato una serie di successi conquistando i favori del pubblico e della critica di mezza Italia.

Oltre alle ottime recensioni giornalistiche, la messinscena firmata da Sebastiano Lo Monaco ha ricevuto anche un prezioso commento dall’intellettuale Fausto Bertinotti (ex presidente della Camera dei Deputati): “Ci sono classici che, quando vengono riproposti, prendono una nuova vita. Come fossero una lampada di Aladino da cui chissà cosa può uscire. Il sortilegio è dato dal loro incontro-scontro con la realtà del nuovo tempo. Il Berretti a Sonagli compie 100 anni, a contare la versione in siciliano, non a caso, di Angelo Musco. Un secolo. Il ‘900 è stato definito “il Secolo breve”, ma è stato un tempo in cui è successo quasi tutto, la guerra, la rivoluzione, la controrivoluzione, l’abisso di Auschwitz e l’utopia concreta di un altro mondo, quello in cui gli ultimi diventano i primi. Poi, come ha scritto Carlo Levi “Sono passati molti anni, pieni di guerra, e di quello che si usa chiamare la Storia”. Intanto, è cambiato il mondo e, da noi, sono cambiate la gente e la vita. Quella Sicilia non c’è più; prima è stata cancellata dalla modernità dello sviluppo industriale, poi dall’avvento della società dei consumi, adesso dal post-moderno, da una società che qualcuno chiama fluida. Eppure, sotto la pelle, continua a dibattersi una umanità sofferente e ancora più irrisolti appaiono i problemi delle relazioni tra le persone. Gli amori, e gli odii, e le passioni continuano la loro danza che è la danza dei sentimenti, delle emozioni, degli sguardi sospesi. E lì trovi ancora Pirandello con il suo vedere acuto e doppio. Del resto, il Teatro si presenta come il doppio della vita. La Sicilia dei Berretti a Sonagli si è inabissata con il suo carico antico, quello che comprendeva persino il delitto d’onore. L’isola è stata occupata da ben altri crimini. I protagonisti della commedia sono tutti usciti dalla scena della vita reale: Ciampa, Beatrice, la Fana, Fifì e anche il delegato Spano, sebbene lo sguardo disilluso di Pirandello sullo Stato continui a fondarsi su solide ragioni. In realtà, si potrebbe dire che resta in vita chi neanche fisicamente di vede nella commedia di cui pure è un protagonista, il Cavaliere. Il potere del cavaliere che, che pesa su tutti i personaggi della commedia, si è certo trasfigurato, ma continua a dettare un gioco, condiziona ancora. Anche il Nuovo Cavaliere impedisce, fa negare l’esistente, spinge a corrompere la ricerca della verità, si insinua, pervade e si afferma. Resta la frase di Ciampa. Ciampa dice a Beatrice che ci sono tre corde d’orologio a cui poter attingere: quella seria, quella civile e la pazzia. Che cosa impedisce alla corda civile di essere innocente, cioè di restare un atto di cortesia senza diventare la falsità, l’ipocrisia corruttrice? Lo impedisce l’invisibile presenza sulla scena del Cavaliere , il potente di turno. Pirandello si preclude la possibile esistenza di una quarta corda, quella di chi “pensa quel che dice”, rovesciando il troppo facile “dire quel che si pensa”. Ma l’eventuale quarta corda la potrebbe usare solo chi vuole cambiare il mondo e gli uomini. Mancando quest’ultimo alla commedia non resta che la pazzia a poter proclamare verità. Incuriosisce davvero, allora, l’impegno a mettere in opera, a far vivere oggi il Berretto a Sonagli, oggi che tutto cambia, affinché nulla cambi. Sebastiano Lo Monaco incarna l’attore e una non dimenticata sicilianità. Su Pirandello ha lavorato, cercato e pensato. Chi, allora, se non lui, ci può provare? Per chi ama il teatro si prepara un’occasione da non perdere”. (Fausto Bertinotti)

IL BERRETTO A SONAGLI
di Luigi Pirandello
Regia Sebastiano Lo Monaco
Scene Keiko Shiraishi
Costumi Cristina Da Rold
Musiche Mario Incudine
Luci Nevio Cavina
Con Sebastiano Lo Monaco, Maria Rosaria Carli, Clelia Piscitello, Gianna Giachetti, Lina Bernardi, Rosario Petix, Claudio Mazzenga, Maria Laura Caselli, con la partecipazione di Gianna Giachetti

INFORMAZIONI, Inizio spettacoli ore 20.30; Biglietti da 20 a 8 euro

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