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Caltanissetta, Polizia Penitenziaria “vicina” alle famiglia disagiate: “Noi viviamo a contatto con la sofferenza”

Redazione

Caltanissetta, Polizia Penitenziaria “vicina” alle famiglia disagiate: “Noi viviamo a contatto con la sofferenza”

Lun, 19/12/2016 - 08:46

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CALTANISSETTA – La Polizia Penitenziaria della Casa Circondariale di Caltanissetta, sabato 17 dicembre, ha donato generi alimentari alle famiglie disagiate della parrocchia San Giuseppe e all’Associazione “Casa dell’Angelo” Comunità S.Brigida entrambi di Caltanissetta.

Presso la Parrocchia San Giuseppe la rappresentanza della Polizia Penitenziaria è stata accolta dal Parroco don Salvatore Lo Vetere che assieme a diversi fedeli hanno partecipato all’incontro, accogliendo e portando i salutati di tutta la comunità. Don Salvatore Lo Vetere, ancora una volta, ha espresso tutta la sua gratitudine per il gesto semplice ma carico d’umanità che potrà dare la possibilità a quanti stanno attraversando il dramma del bisogno, di trascorrere un sereno Natale.

Il presidente dell’Associazione“Casa dell’Angelo” Comunità S.Brigida Don Giuseppe Alessi, ha anch’egli espresso gratitudine ed ha colto il gesto dei Poliziotti Penitenziari nella doppia valenza, quella di uomini che vivono quotidianamente il dramma dei bisogni delle carceri e nel contempo l’uomo che esterna il suo senso umanitario pensando anche alla comunità esterna tanto bisognosa che, spesso, è collegata al disagio di chi si trova nello stato di  detenzione.

Entrambi i sacerdoti hanno avuto modo di conoscere bene la Polizia Penitenziaria, soprattutto Don Giuseppe Alessi che oggi è il Cappellano della Casa Circondariale di Caltanissetta.

La rappresentanza della Polizia Penitenziaria guidata dall’Ispettore Capo Di Prima Rosario Mario era composta dai Sovrintendenti Cumbo Renato e D’Antona Giuseppe e dagli Assistenti Capi Re Salvatore, Rizza Riccardo e Bocchetto Anna.

La Polizia Penitenziaria ha voluto pensare a loro, “abbiamo voluto, con un piccolo gesto, dimostrare la nostra vicinanza ai bisogni delle comunità e di quanti il dramma del bisogno li vede coinvolti – spiega Rosario Di Prima – Noi viviamo a contatto con la sofferenza ogni giorno, guardiamo alle persone e diamo un piccolo aiuto: la Polizia Penitenziaria e anche questo”.

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