MUSSOMELI – Si è conclusa l’odissea dell’imprenditore Salvatore Lanzalaco che, per riscuotere il suo credito dal Comune di Torretta, un paesino della provincia di Palermo, ammontante a circa 200.000 euro, ha dovuto incatenarsi, la settimana scorsa, per l’intera giornata, al fine di sensibilizzare gli amministratori di quella cittadina a porre in essere tutti gli atti amministrativi, propedeutici al pagamento di quanto dovuto. Sembrerebbe una storia a puntate, la vicenda che ha avuto inizio l’anno scorso, quando la Pia s.r.l.s. di cui è titolare lo stesso Lanzalaco, si aggiudicò i lavori di ristrutturazione di un immobile comunale sequestrato alla mafia. I lavori, iniziati nel luglio dello scorso anno, erano stati eseguiti come da contratto, tutto rendicontato e con fatture emesse entro il 2015. Ma, per l’imprenditore, la riscossione è stata un lungo ed estenuante calvario che lo ha portato fino al gesto plateale dell’incatenamento davanti la stanza del sindaco. Motivi burocratici, fra accreditamenti e delibere, ne ritardavano la soluzione. Insomma, è passato un anno prima della riscossione del credito: c’era stato finanche un decreto ingiuntivo, a cui l’impresa ha dovuto, poi, rinunziare, per facilitare il completamento dell’iter procedurale per l’emissione del mandato di pagamento da parte del Comune. La vicenda si è conclusa positivamente con sollievo da parte de titolare della Pia srls Salvatore Lanzalaco, il quale, adesso, fa appello all’intera categoria di imprenditori per “fare gruppo ed insieme coalizzarci al fine di superare i ritardi nei rapporti con gli Enti Pubblici”.
Comune di Torretta paga; imprenditore mussomelese riscuote credito dopo un anno
Ven, 04/11/2016 - 11:04
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